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Cronaca Savignano sul Rubicone

Inseguito e raggiunto, evitata l’ennesima "truffa dello specchietto". La Polizia locale: "Oltre cento casi ogni anno"

E’ infatti di questi giorni l’ennesimo episodio di “truffa dello specchietto” nella valle del Rubicone

Spiacevolissima recrudescenza di un fenomeno che, purtroppo, da anni vede vittime gli automobilisti più anziani o donne sole. E’ infatti di questi giorni l’ennesimo episodio di “truffa dello specchietto” nella valle del Rubicone, nello specifico a Savignano, dove fortunatamente la Polizia locale dell’Unione Rubicone e Mare è riuscita a intervenire in tempo sventando l’odioso raggiro ai danni di un anziano.

In mattinata la pattuglia in servizio di controllo del territorio ha notato un uomo di circa trent’anni, alla guida di un'Opel Corsa, affiancare un'altra autovettura e fare alcuni gesti all'indirizzo del conducente. Un copione purtroppo oramai classico che ha subito fatto insospettire gli agenti portandoli ad avvicinare il mezzo. Vendendo arrivare la volante il conducente dell'Opel si è subito allontanato in velocità. Ricostruire i fatti è stato immediato: l'automobilista affiancato ha raccontato agli agenti di avere ricevuto una richiesta di denaro per un presunto danneggiamento dello specchio retrovisore della Corsa. E’ così scattato l’inseguimento, che nel giro di circa due chilometri ha permesso agli agenti di raggiungere e fermare il truffatore in fuga, un 30enne di origine siciliana. Mentre la pattuglia in strada procedeva così al sequestro dell’Opel Corsa (di fatto il “corpo del reato” per la messa in atto della truffa) i colleghi al Comando raccoglievano la querela sporta dalla vittima.

Oltre cento ogni anno le truffe simili stimate dalla Polizia locale dell’Unione Rubicone e Mare: sebbene le modalità possano lievemente differire, la richiesta di un risarcimento immediato in contanti accomuna tutte le casistiche. La Polizia locale lancia quindi un’allerta, dal momento che questo tipo di truffe è spesso reiterato sul territorio in periodi circoscritti: “Mai e poi mai, mai consegnare denaro in strada a chi sostiene di aver subito un danno, ma chiamare subito il 112: chi realmente avesse diritto a un vero risarcimento non avrebbe timori ad attendere l’arrivo della volante. I truffatori invece, certi di venire smascherati, si daranno subito alla fuga”.

A rendersi autori della “truffa dello specchietto” e suoi derivati sono infatti delinquenti molto specializzati nel “portare in scena” questo copione, che prevede l’avvicinamento dell’auto individuata come vittima e a volte la creazione di un urto fittizio alla carrozzeria con sassi, palline o colpi di bastone. A bordo dell’auto c’è spesso una coppia, talvolta con un bambino: il malcapitato automobilista vittima, spesso anziano o donna sola, è meno portata a dubitare della sincerità di una “famiglia”. Una volta recitato il copione del presunto danno subito i toni dello scambio, dapprima cordiali, tendono a diventare in fretta aggressivi, spesso facendo leva sul timore delle vittime di perdere la patente qualora si facciano intervenire le forze dell’ordine. Da qui la richiesta di “regolare i conti” informalmente, cedendo sul posto ai presunti danneggiatati cifre tra i 70 e 100 euro in contanti.

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