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Cronaca Cervese Nord / Piazza della Libertà

Truffa dei rimborsi fiscali alle Poste: in due finiscono in manette

Sono finiti in manette per una serie di reati quali l'uso di un documento falso e la ricettazione, oltre che la tentata truffa. Dopo le manette è stato già fissato il processo per direttissima, al tribunale di Forlì. Sono i provvedimenti che sono stati presi dalla Polizia

Sono finiti in manette per il possesso di documenti falsi. Dopo le manette è stato già fissato il processo per direttissima, al tribunale di Forlì. Sono i provvedimenti che sono stati presi dalla Polizia nei confronti di due presunti truffatori colti in azione dagli agenti delle Volanti del Commissariato, due persone di circa quarant'anni, napoletane.

La tentata truffa si è verificata all'ufficio postale di piazza della Libertà, nel tardo pomeriggio di martedì. Mancava poco alla chiusura della filiale quando i due soggetti si sono presentati allo sportello con un modulo contenenti le credenziali per il ritiro in contanti di un rimborso fiscale di circa mille euro. E' una modalità "residuale" per i rimborsi delle tasse, concessa dall'Agenzia delle Entrate per i pochi che dimostrano di non disporre di un conto corrente su cui accreditare, in modo più sicuro, le somme di propria spettanza. Assieme al modulo in cui si indicava il diritto al rimborso, i due soggetti hanno presentato anche un documento di identità, richiesto dal personale delle Poste.

Non essendo clienti abituali ed essendoci un allerta sia delle forze dell'ordine che dei servizi di vigilanza interni delle Poste su truffe di questo tipo, gli addetti della filiale delle Poste di piazza della Libertà hanno "fiutato" la truffa e avvisato la polizia per un controllo aggiuntivo. Gli agenti, giunti sul posto, hanno quindi sottoposto al controllo i due campani, un uomo e una donna, individuando il documento ben falsificato con cui stava avvenendo il raggiro. Proprio quest'ultimo reato ha permesso l'arresto: le pene per la falsificazione dei documenti e il loro uso sono state di recente inasprite.

Dopo l'arresto sono scattati gli accertamenti. E' possibile - ma a riguardo si sta ancora indagando - che i moduli con la titolarità al rimborso siano stati rubati presso uno studio di commercialisti e che poco alla volta venivano "spacciati" in giro per l'Italia. I due soggetti, un uomo e una donna, sarebbero quindi specializzati in questo tipo di truffe e agirebbero in modo seriale secondo le ipotesi investigative.

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