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Cronaca

Troppe auto, Cesena programma la mobilità del futuro: il "termometro" tra criticità e progetti

Piano urbano della mobilità sostenibile, presentato il termometro. L'assessore Francesca Lucchi: “Progettare come sarà il traffico e la mobilità del futuro è un’esigenza assoluta”

Quali sono le problematiche e criticità percepite dai cittadini sulla mobilità? E ancora: Come immaginate che si sposteranno le persone a Cesena nel 2030 e quali le idee concrete per incentivare la mobilità sostenibile? Si basa su questi interrogativi il quadro conoscitivo del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) presentato questo pomeriggio dall’Assessora alla Mobilità Sostenibile e Viabilità Francesca Lucchi nel corso dell’incontro pubblico online a cui hanno preso parte Futour, il coordinatore del processo di partecipazione del Piano, che ha illustrato il lavoro fin qui svolto restituendo alla città i risultati raccolti, gli esperti di Decisio – progettisti del Piano – che invece hanno presentato il “Termometro della Mobilità”, Silvia Livoni, esperta di cicloturismo che si è soffermata sul progetto “Vallesavio Bike Hub” e Gianluca Santilli, Presidente dell'Osservatorio Nazionale Bikeconomy che ha fornito una lettura in chiave post COVID-19 della mobilità urbana.

Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) è uno strumento di pianificazione strategica che, in sintonia con gli altri strumenti di pianificazione comunale (Piano per l’Energia Sostenibile e Clima e Piano Urbanistico Generale) e sovralocale, mira a soddisfare le esigenze di accessibilità di tutti i cittadini favorendo uno sviluppo bilanciato dell’accessibilità secondo i principi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica attraverso la formulazione di obiettivi, strategie, azioni e target da attuarsi in un orizzonte temporale di medio-lungo periodo (10 anni) tramite strategie ed azioni concrete, come la Bicipolitana. Il documento di “quadro conoscitivo” rappresenta “il termometro” che descrive e misura lo stato attuale del sistema di mobilità urbana e dei processi, anche economici e sociali, che caratterizzano il territorio cesenate e che guideranno la visione e le strategie nel medio e lungo termine, stabilendo gli obiettivi e le priorità.

“Progettare la mobilità del futuro – commenta l’Assessora Francesca Lucchi – è un’esigenza assoluta per una città come Cesena che già da anni ha avviato politiche di sostenibilità che ci consentiranno di disegnare una città mettendo al centro la qualità della vita e degli spazi pubblici. Davanti a noi abbiamo una sfida enorme a cui Cesena sta rispondendo con progetti già in corso e pianificandone altri che determineranno una nuova dimensione considerando come mobilità sostenibile va al passo con innovazione, smart city, ma anche con l’obiettivo di creare sviluppo, occupazione ed attrattività di un territorio. Inoltre, le nuove progettualità dovranno tenere in considerazione le evoluzioni socio-economiche che l’attuale contesto COVID ha accelerato, si pensi ai nuovi modelli di consegna domiciliare delle merci o alla pratica dello smart working che spingono a rivedere l’esigenza stessa di mobilità. Il cambiamento di abitudini andrà di pari passo con la progettazione infrastrutturale. In questa direzione procedono i lavori sulla rete ciclabile e sempre in questo verso si pone la mobilità elettrica, considerata come una delle sfide del nostro tempo da tutti coloro che nel corso di queste settimane sono stati intervistati da Futour, il coordinatore del processo di partecipazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. Il termometro della mobilità infatti nasce proprio grazie al contributo degli studenti delle scuole superiori, scuole elementari e medie, Università, del mondo della ricerca, delle imprese, delle associazioni sportive e dei gruppi spontanei di cittadini”. Ad oggi, tuttavia, il numero di vetture cresce del +1% mentre la popolazione cala del - 1%. In rapporto agli abitanti, Cesena conta 663 auto ogni 1000 abitanti nel 2019 che rappresenta non solo un valore tra i più elevati della media regionale e nazionale, ma di gran lunga rispetto a valori che si registrano in altri Paesi europei.

Restando sullo scalino delle criticità ravvisate sul territorio, tutti gli intervistati sono concordi nell’evidenziare la necessità di rendere più capillare ed efficace la rete ciclabile cittadina potenziando la connessione con le periferie e le frazioni e migliorando i collegamenti per coloro che arrivano a Cesena da altre città. Inoltre, particolare attenzione è stata riservata alla pericolosità degli attraversamenti e incroci e allo scarso rispetto, da parte degli automobilisti, di rispettare i limiti di velocità imposti dal Codice della strada. Chiaramente, all’elenco delle difficoltà riscontrate segue la classifica degli obiettivi che di fatto va a costituire la Visione del 2030.

Più spazio e sicurezza per pedoni e ciclisti, spostamenti rapidi, coscienza green e lotta alle emissioni. Guardando alla Cesena 2030 il termometro della mobilità ci restituisce un quadro in cui il traffico e la mobilità potrebbero assicurare alla città, e al territorio, una vita molto meno stressante e più salubre. All’ordine del giorno, per gli intervistati, maggiore mobilità elettrica e infrastrutture più diffuse, più mobilità attiva (piedi e bici), reti ciclabili più estese, maggiore attenzione per la relazione strada – utenti deboli, più incentivi economici, premialità e agevolazioni.

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