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Cronaca

Trevi: "I lavori alla diga sono urgenti, la presenza dell'Esercito è fondamentale"

“Oggi il Gruppo Trevi rimane l’unica impresa qualificata in corsa per l’aggiudicazione dei lavori di manutenzione della diga ed il processo di negoziazione dei termini e delle condizioni della commessa con il governo iracheno è nelle sue fasi finali"

L'accordo per la diga di Mosul non è ancora definito, per essendo nelle fasi finali, e la promessa “della presenza del contingente italiano (a fianco dell’Esercito iracheno e di forze internazionali) è di fondamentale importanza per la sicurezza dell’intervento”: lo spiega in una nota la Trevi, che dopo l'annuncio del premier Matteo Renzi si è trovata al centro delle cronache nazionali per una grossa commessa che si accinge a prendere in un territorio caldo, come appunto l'Iraq settentrionale.

Trevi da sempre opera in situazioni internazionali “turbolente” dal punto di vista della sicurezza, ma in questo caso si va dritti nel cuore del territorio dell'Isis. E Renzi ha spiegato che l'Italia dispiegherà 450 militari per la difesa di questo cantiere, del valore di due miliardi di dollari, fondamentale per la sicurezza della pianura dell'Eufrate.

Lo ribadisce anche Trevi nella sua nota: “Trevi ha mantenuto per molti anni i rapporti con il Governo dell’Iraq (in particolare con il Ministry of Water Resources), con il supporto del Governo italiano, ultimamente anche di altri Governi, nonché di Istituzioni Finanziarie italiane ed internazionali, per l’esecuzione di lavori urgenti intesi a salvaguardare la stabilità della diga di Mosul in Iraq. L’impianto, situato a 35 chilometri a nord di Mosul, è seriamente danneggiato; il rischio di un cedimento potrebbe avere delle conseguenze gravi mettendo a rischio le province di Ninive, Kirkuk e Salahuddin, causando eventualmente danni nella pianura dell’Eufrate fino a Baghdad, 350 chilometri a sud”.

Sempre la Trevi: “Oggi il Gruppo Trevi rimane l’unica impresa qualificata in corsa per l’aggiudicazione dei lavori di manutenzione della diga ed il processo di negoziazione dei termini e delle condizioni della commessa con il governo iracheno è nelle sue fasi finali. Si sta ultimando la predisposizione di un primo pacchetto di interventi di emergenza, con inizio immediato e durata di 18 mesi. Esso rappresenta il primo stadio di esecuzione di una soluzione permanente di consolidamento della diga nelle modalità e nella misura a cui si sta lavorando da anni.I rischi sono aggravati dalla mancata manutenzione della diga negli ultimi anni, ed un intervento per la sua messa in sicurezza è quanto mai necessario. L’esito finale della gara di Mosul rimane comunque un’opportunità significativa per il Gruppo, che è ben posizionato per un piano di crescita importante in quest’area geografica”.

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