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Cronaca Gambettola

Traffico di rifiuti pericolosi, tra i 30 indagati anche imprenditori cesenati

Tutto ebbe origine in seguito a un normale controllo stradale, nel corso del quale erano stati fermati alcuni camion pieni di rifiuti ferrosi. Gli agenti decisero così di approfondire

È di 30 persone indagate il bilancio dell'operazione congiunta, portata avanti dal personale della polizia Municipale di Rimini è del Reparto Aeronavale della Guardia di Finanza. Le indagini erano partite nel 2011, e toccarono subito il comparto dello smaltimento di rifiuti ferrosi di Gambettola, anche con precedenti arresti. Ora, con la chiusura delle indagini si annoverano ben 30 persone coinvolte nella vicenda, nomadi ma anche imprenditori impegnati nelle attività di rottamazione.

Tutto ebbe origine in seguito a un normale controllo stradale, nel corso del quale erano stati fermati alcuni camion pieni di rifiuti ferrosi. Gli agenti decisero così di approfondire la posizione dei titolari dei mezzi scoprendo così un traffico illecito di materiali pericolosi. Grazie ai mezzi aerei della Finanza, e al posizionamento di Gps sui veicoli, è emersa la movimentazione di ingenti quantità di rifiuti poi abbandonati in vari siti del riminese. 

In via Toscanelli a Rimini è stato trovato un container pieno di materiale ferroso e pezzi di auto,  poi risultati rubati. In quella occasione, vennero identificati un gruppo di nomadi che gestiva il traffico dei rifiuti. I vari soggetti raccoglievano i rifiuti in giro per la città per poi depositarli neincassoni in attesa di movimentali nuovamente verso una ditta di Gambettola per essere smaltito. Non solo ferro ma, anche, rifiuti speciali come l'eternit che veniva sbriciolato e mischiato ad altri rifiuti. Tutti i siti individuati dalle forze dell'ordine sono poi stati bonificati dal personale dell'Arpa.

È così emersa l'associazione tra romeni, italiani e gruppi di nomadi che si erano associati in una cooperativa che taglieggiava i dipendenti costretti, dai capi,  a intestare i loro mezzi ai vertici dell'organizzazione e pagare una sorta di diaria anche se non avevano raccolto nulla nel corso della giornata. Un vero e proprio sfruttamento che, dietro una parvenza di legalità, nascondeva una serie di ricatti.

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