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Cronaca Cervese Sud / Via Paolo Veronese

La Municipale stronca traffico di cuccioli

La Polizia Municipale di Cesena ha messo le mani su un traffico di cuccioli di razza partito dall'Ungheria. Le forze dell'ordine hanno fermato due ungheresi che, con un furgone, ne trasportavano 50 cuccioli privi dei trattamenti medici, tra cui l'antirabbica

La Polizia Municipale di Cesena ha messo le mani su un traffico di cuccioli di razza partito dall'Ungheria. Le forze dell'ordine hanno fermato due ungheresi che, con un furgone, ne trasportavano 50 cuccioli privi dei trattamenti medici, tra cui l'antirabbica. Per gli inquirenti, i due stavano recapitando dei cuccioli a G.F, residente a Cesena, che li avrebbe venduti tramite internet. L'operazione è stata denominata "San Rocco", poiché protettore degli animali.

Tutto è partito da una segnalazione dei residenti di via Paolo Veronese che si lamentavano per il rumore provocato da alcuni cani che si azzuffavano di frequente in un'abitazione. E proprio quell'abitazione era la destinazione indicata sul navigatore del camion fermato all'uscita dell'A14 il 10 giugno dalla polizia municipale. Al suo interno c'erano 50 cuccioli di razza di cane e un gatto.

Le forze dell'ordine hanno fatto due più due e hanno ispezionato l'abitazione in cui risiede G.F., il quale, sentendo puzza di bruciato, aveva provveduto a nascondere "da un amico" quattro cuccioli. Ad ogni modo, nella sua casa, gli inquirenti ne hanno trovati ben 16, in condizioni di denutrizione e incuria, insieme ad alcuni cani adulti che spesso si azzuffavano tra loro provocandosi delle ferite che non venivano curate.

Nell'abitazione del conoscente di G.F. sono stati trovati 7 cuccioli in condizioni igienico-sanitarie e alimentari precarie. Quindi, in tutto, ne sono stati sequestrati 73 più un gatto. A questi si aggiungono 200 "pet passport", 3 pc e dieci cellulari con le rispettive sim trovate a casa di Falcicchio. Secondo gli inquirenti G.F. avrebbe usato i cellulari per vendere su internet, alla metà del prezzo, i cuccioli spacciandosi per un allevatore di cani in regola.

I cuccioli, hanno ricostruito gli investigatori, sono stati strappati dalla madre prematuramente, per farli entrati illegalmente in Italia prima dei 3 mesi di vita previsti dalla legge. A questi vanno sommati circa 40 giorni per tutte le vaccinazioni tra cui anche l'antirabbica. Precauzione indispensabile che, secondo la municipale e l'Ausl, non era stata somministrata agli animali. L'importanza di questo elemento è notevole visto che spesso i cuccioli sono a contatto con bambini e la Rabbia non si trasmette solo da cane a cane ma anche alle persone.

Il camion su cui sono stati ritrovati non era idoneo al trasporto. Questo è costato la vita ad alcuni degli animali e ha provocato lesioni ad altri. Tutti avevano il microchip, ma la documentazione che li accompagnava presentava molte irregolarità. Secondo la municipale G.F. traeva profitto dalla "ricettazione" almeno dal 2010: sul suo conto corrente postale sono stati trovati ventimila euro.
 
Il comandante della Municipale Grippo ha sottolineato che questo "traffico" ha successo perchè c'è chi ne alimenta il mercato. Esorta quindi chi sia interessato ad accogliere degli animali a recarsi presso allevamenti o al canile ma evitare situazioni a rischio. Lunga la lista di capi di imputazione di cui dovranno rispondere G.F. e i due ungheresi: si va dalla ricettazione al maltrattamento alla falsità ideologica al traffico illegale di animali.

 
Le razze dei quadrupedi sono diverse. Tra queste ci sono San Bernardo, bassotti, chiuaua e altre. Il prezzo regolare comprensivo dei trattamenti medici si aggira sui 1,200 euro circa mentre nel mercato nero il prezzo è di circa la metà. All'operazione hanno partecipato anche le guardie zoofile e l'Ausl di Cesena.

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