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Cronaca

Tra i primi a far rinascere il Cesena, un anno senza Maurizio Borghetti: le iniziative per ricordarlo

L'imprenditore aveva fatto ingresso nel Cesena, insieme al fratello Marco, spingendo così un po’ più avanti la sua passione per i colori bianconeri

Il 20 luglio di un anno se ne andava, improvvisamente, in conseguenza di un tragico incidente stradale a Sant'Antonio di Ravenna Maurizio Borghetti, lascando un vuoto nel Cesena FC. Nel quale aveva fatto ingresso, insieme al fratello Marco, appena un anno prima, spingendo così un po’ più avanti la sua passione per i colori bianconeri e accogliendo l’invito a far parte di quel gruppo di aziende che si apprestava a far rinascere il Cavalluccio.

Ma è più corretto dire che uno come Maurizio Borghetti manca a tutta la città di Cesena. Perché, del suo territorio, Maurizio era realmente innamorato e pronto a sposare tutte quelle attività in grado di valorizzarlo. Fu mosso proprio da questo spirito quando entrò nell’associazione “I Mecenati del Savio” pochi anni dopo la sua creazione, per condividerne la missione di contribuire allo sviluppo della vallata e supportare le iniziative che potessero farla crescere ad ogni livello, sociale, culturale ed economico. L’ultima in ordine di tempo, e ormai in dirittura di arrivo, è il recupero delle stazioni della Via Crucis, il percorso che conduce all’Eremo di Sant’Alberico. Un’opera che "I Mecenati del Savio" hanno voluto intraprendere proprio per dedicarla a Maurizio che quel luogo portava nel cuore e nel quale amava abbandonarsi a lunghe passeggiate. Così, a recupero ultimato, a ricordare Maurizio ci sarà una targa deposta in fondo al percorso che a lui verrà intitolato.

Ma non sarà, quella, l’unica iniziativa ad onorarne la memoria. Lo farà anche il Volley Club Cesena di cui, prima ancora che diventarne sponsor attraverso l'azienda Effe, Maurizio era stato un tifoso. Già perché, se in gioventù la pallavolo l’aveva anche praticata, la passione era rimasta anche dopo, fino a renderlo assiduo frequentatore del palazzetto. Quel seggiolino in tribuna, di fianco all’amico Carlo Babbi, ora è rimasto vuoto ma dalla prossima stagione, a tenere vivo il ricordo di Maurizio, ci sarà un torneo a livello giovanile che ne porterà il nome.

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