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Cronaca

Tensioni al derby, i due sindaci assieme per chiudere il caso: "Scuse in nome di una storica amicizia"

Due città così vicine, con-capoluoghi della stessa provincia, giovedì mattina mai così lontane tra loro: è il day-after di Forlì-Cesena, la partita di serie D culminata con tensioni

Due città così vicine, con-capoluoghi della stessa provincia, giovedì mattina mai così lontane tra loro: è il day-after di Forlì-Cesena, la partita di serie D culminata con tensioni  e l'aggressione ad un giornalista di Tele Romagna. Che sia necessario un atto di "pacificazione" tra le due società, che rinnovi i buoni rapporti che storicamente legano Forlì e Cesena. Lo indicano il sindaco di Cesena Paolo Lucchi e l'assessore allo Sport Christian Castorri, in un appello ai loro omologhi di Forlì Davide Drei e Sara Samorì, che prontamente lo hanno accolto, annunciando di voler organizzare un incontro nella residenza municipale di piazza Saffi. In serata sono arrivate le scuse di Stefano Fabbri, l'ex presidente del Forlì ritenuto responsabile dell'aggressione.

L'appello di Cesena

Scrivono dal Comune di Cesena: “Caro Davide, cara Sara, siamo certi che anche voi sarete rimasti duramente colpiti dagli episodi verificatisi ieri sera allo stadio “Morgagni”, durante e alla fine della partita di calcio tra F.C. Forlì e Cesena F.C. Ed ancora: “Quella che avrebbe dovuto essere una grande festa di sport, ma anche l’occasione per onorare i 100 anni del Forlì (che, non a caso, si era dotato di una speciale maglia commemorativa) e per ricordare la memoria di Vittorio Zanetti, già capitano di entrambe le squadre, scomparso di recente, si è trasformata, purtroppo, in una rissa, terminata “in bellezza” con la chiusura al Cesena F.C. della sala stampa dello stadio “Morgagni” e soprattutto con l’aggressione al cronista e all’operatore di Teleromagna, impegnati nel loro lavoro di garantire la telecronaca della partita”.

Il presidente Cappelli "zittisce" il Cesena a fine partita

Sempre Lucchi e Castorri: “Si tratta di episodi, che purtroppo hanno avuto tra i protagonisti anche dirigenti di primo piano della squadra forlivese, che nulla hanno a che fare con lo spirito che le nostre comunità, entrambe Città europee dello sport (Cesena nel 2014, Forlì nel 2018), sanno di esprimere grazie a valori sportivi e solidali fortissimi. È per questo che riteniamo non si possa essere testimoni inermi del clima venutosi a creare, che nulla ha a che fare con noi, con i tifosi delle due società, con le nostre comunità”, continuano Lucchi e Castorri.

“Ci piacerebbe convocare quanto prima, assieme a voi, i dirigenti del F.C. Forlì e del Cesena F.C., per prevedere un momento pubblico nel quale chi ha palesato comportamenti indegni della nostra comune cultura sportiva possa scusarsi, garantendo quel rapporto positivo tra le due tifoserie che ci pare indispensabile, anche per rispetto che tutti dobbiamo ai tanti forlivesi che da sempre frequentano l’Orogel Stadium “Dino Manuzzi” per tifare i colori bianconeri di quella che, non a caso, tanti continuano a definire la Nazionale di calcio della Romagna”, concludono gli amministratori di piazza del Popolo.

La risposta di Forlì

Dal sindaco Davide Drei e dall'assessore allo Sport Sara Samorì la risposta è arrivata a stretto giro: "Caro Paolo, caro Christian, i fatti che si sono verificati ieri sera allo Stadio Morgagni di Forlì hanno lasciato profondamente amareggiata la nostra comunità. E' inaccettabile che questioni di gioco possano determinare situazioni gravi e spiacevoli come quelle a cui abbiamo assistito ed è necessario rendere evidente che non possono esistere motivi di giustificazione di alcun tipo per reazioni fuori controllo, soprattutto da parte di realtà che fondano la propria missione sui valori di sportività, educazione, fair play e rispetto delle regole, ponendosi come modello di riferimento per i giovani.  Sulla base di questa riflessione siamo infatti a raccogliere con convinzione il Vostro invito a realizzare un incontro orientato alla distensione, ai chiarimenti e alle doverose scuse, quale passaggio inevitabile per ribadire l'amicizia fra le squadre e le tifoserie in modo inequivocabile".

Drei quindi promette che promuoverà un incontro presso la Residenza Comunale di Forlì, invitando il Comune di Cesena, i Presidenti del Forlì F.C. e dell' F.C. Cesena "per ribadire in modo pubblico la vicinanza e l'amicizia fra le nostre città".

Stefano Fabbri: "Pagina poco edificante, chiedo scusa"

La versione del Forlì Calcio

Dal Forlì non arriva per ora alcuna scusa, ma solo una presa di distanza "dalle dichiarazioni uscite da alcuni media relative ai presunti fatti che riguarderebbero il coinvolgimento di una troupe di Teleromagna e un dirigente della nostra società, che rappresenta una visione parziale della realtà dei fatti accaduti e non condivisa". La società biancorossa ha ricevuto anche la netta condanna del Gruppo Emiliano-Romagnolo Giornalisti Sportivi che parla di "strascischi e sanzioni".  Su Facebook Stefano Fabbri ha invece dato una ricostruzione diversa, spiegando di aver ricevuto insulti e sputi prima del suo scatto d'ira.

Che cosa è successo: l'aggressione al giornalista

Gli episodi sembrano ormai acclarati, con l'ex presidente del Forlì Stefano Fabbri che al rigore all'ultimo minuto ha percorso i pochissimi metri che lo separavano dal giornalista di TeleRomagna Luca Alberto Montanari e, forse nell'atto di volergli strappare le cuffie, mentre lo offendeva, lo ha colpito in volto durante la telecronaca. Un gesto inqualificabile, anche perché successivamente sarebbe stato spintonato un operatore della stessa tv ultrasettantenne. Gli ultimi minuti della partita sono stati concitati e probabilmente il gesto di Fabbri è  scattato ad una telecronaca che è stata ritenuta dallo staff del Forlì, che si trovava poco sotto in tribuna, “a senso unico". Un gesto che purtroppo ha poi avuto strascichi in campo nei confronti dell'arbitro e nella scelta di chiudere la sala stampa alla squadra ospite. 

L'intervento di Tele Romagna

Se il giornalista aggredito, in un video sul sito di Tele Romagna parla di "episodio sconcertante", a intervenire ufficialmente è il Direttore generale di Tele Romagna: “Da 15 anni ho la fortuna di dirigere Teleromagna e in tutti questi anni ci siamo sempre impegnati per portare a casa della gente le prestazioni sportive delle squadre romagnole. Immagini, interviste, partite integrali, dirette e tante tante informazioni. Seguiamo le formazioni sportive del territorio con equilibrio e rispetto e non solo per raccontare la parte agonistica ma anche per mostrare quanto sia importante il contributo degli sponsor e la dedizione dei tifosi. Ieri sera abbiamo subito una aggressione ingiustificata, un nostro giornalista ha ricevuto un pugno e la troupe è stata aggredita con danni ad una telecamera e per gente che lavora con passione ed impegno è un grande schiaffo, immeritato. Voglio però salvare lo sport e confermare che tutto è stato innescato da alcune persone che dovranno capire che con lo sport poco ci azzeccano. Non modificheremo comunque il nostro impegno e continueremo a raccontare il calcio Forlì con la stessa passione che dedichiamo a tutte le formazioni romagnole. Vorrei concludere dicendo che senza dubbio sarebbe bello ed elegante ricevere una lettera di scuse da parte delle persone che hanno aggredito senza motivo il nostro conduttore e la nostra troupe, ma soprattutto sarebbe bello capissero di aver rovinato un evento ed una festa della città di Forlì...peccato”. Le scuse di Fabbri alla fine sono appunto arrivate, ma con una sua versione dei fatti.

Tele Romagna dissente anche sulla ricostruzione, che emerge dai commenti forlivesi, secondo cui a innescare l'ira - comunque non giustificabile - di Fabbri, sarebbe stata una telecronaca fortemente orientata al Cesena, in un contesto in cui tra due città così vicine i bianconeri hanno un seguito di tifo anche tra i forlivesi. A Montanari va anche la solidarietà dei giornalisti di ForlìToday e CesenaToday.

Gli ultras forlivesi

Gli ultras del "Collettivo supporters Forlì 1919" contribuiscono a buttare acqua sul fuoco: "Sugli accadimenti incresciosi avvenuti presso la cabina dei giornalisti situata nella tribuna dello stadio Morgagni, non intendiamo prendere alcuna posizione di giudizio, non essendo presenti sul luogo dell'episodio, stigmatizzando oltremodo qualsiasi forma di violenza da qualcunque parte provenga. Prendiamo fortemente le distanze da qualsiasi diatriba innescatasi sui social network fra sostenitori del Forlì FC e del RC Cesena, che sta coinvolgendo attraverso insulti e frasi di spregio reciproche, due città e due tifoserie storicamente mai nemiche".

La possibile risoluzione del caso

A offrire la possibilità di chiudere “con stile” la brutta pagina del post-derby sono appunto gli amministratori cesenati e forlivesi, che si faranno parte attiva per individuare un momento pubblico, con gli animi più sereni, per i dovuti chiarimenti e scuse.

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