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Cronaca

Grandine a Cesena, scontro tra masse d'aria: il mix perfetto per innescare il temporale

Lo scontro tra correnti molto umide e miti da est provenienti dal mare e flussi di aria più secca in discesa dall'Appennino.sono all'origine del forte temporale che si è abbattuto mercoledì pomeriggio sul cesenate

Lo scontro tra correnti molto umide e miti da est provenienti dal mare e flussi di aria più secca in discesa dall’Appennino sono all'origine del forte temporale che si è abbattuto mercoledì pomeriggio sul cesenate. I pluviometri del servizio meteorologico dell'Arpa hanno registrato precipitazioni oscillanti tra 16 e 20 millimetri. A sorprendere in particolar modo è stata la violenza con la quale si è manifestata l'instabilità atmosferica, con frequente attività elettrica e grandine.

A fornire un quadro scientifico di quanto accaduto è Pierluigi Randi, meteorologo-previsore di MeteoCenter.it/Meteoromagna.com: "L’attività temporalesca si è manifestata in seno al transito di un nucleo di aria fredda ed instabile in quota proveniente dalla Francia; tuttavia come spesso accade, i fenomeni più intensi si innescano solo in particolari aree laddove nei bassi strati si ha convergenza di flussi aventi diverse caratteristiche termoigrometriche".

"Nello specifico - chiarisce l'esperto meteo - mercoledì pomeriggio si è formata una intensa linea temporalesca con asse nord-sud, diretta dal ferrarese fino al cesenate-forlivese lungo la convergenza di correnti molto umide e miti da est provenienti dal mare e flussi di aria più secca in discesa dall’Appennino. Lungo la linea di convergenza tra masse d’aria così diverse l’aria è costretta a sollevarsi verso l’alto, e se la colonna verticale è instabile fino a quote elevate, come in questo caso, l’aria calda ed umida può essere fatta salire a grande altezza con la formazione di imponenti nubi temporalesche"

"Sono gli effetti delle temute dry-line (fronti secchi) che sovente producono temporali di forte intensità e che si muovono seguendo il moto delle correnti in quota - aggiunge Randi -. Inoltre in questo periodo dell’anno le nubi temporalesche si formano a quote un poco inferiori rispetto alla piena estate consentendo ad un numero inferiore di chicchi di fondere durante la caduta al suolo, insieme al fatto che il livello dello zero termico è anch’esso collocato a quote più basse aiutando a conservare i chicchi formati fino a quote inferiori".

"Ecco perché la primavera è una stagione assai esposta alle grandinate, che raramente raggiungono le dimensioni di quelle estive, ma che possono presentarsi a più riprese - illustra il meteorologo -. Le temperature sono diminuite durante e dopo il passaggio dei sistemi temporaleschi e con l’arrivo dell’aria fresca, ma tutto sommato non sono lontane dalle medie del periodo dopo una gran parte di aprile particolarmente calda (anomalie termiche di circa 2°C rispetto al trentennio 1971-2000)".

Nelle prossime ore è previsto un temporaneo miglioramento: "giovedì avremo un pausa tra una perturbazione e l’altra, ma ancora potrà esserci qualche piovasco locale sui rilievi e zone interne; tuttvia il sole farà comunque capolino tra un passaggio nuvoloso e l’altro. Tra venerdì e sabato arriverà un nuovo fronte dalla Francia ed il tempo tornerà a peggiorare con piogge o rovesci intermittenti ed un nuovo calo termico, specie nei valori massimi. Domenica probabile miglioramento, specie dal pomeriggio, con temperature massime in graduale rialzo".

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