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Cronaca Savignano sul Rubicone

Savignano, Irpef comunale: esentati il 13% degli abitanti

Alle famiglie vogliamo dare con convinzione servizi e opportunità, mantenendo e potenziando un sistema di welfare in grado di dare risposte alle diverse esigenze”, afferma Castagnoli

Quest'anno il 13 per cento dei contribuenti savignanesi non dovrà pagare l'addizionale Irpef comunale, mentre il 16 per cento delle abitazioni sarà esente dalla Tasi: il pacchetto di sconti e detrazioni che l'amministrazione comunale di Savignano ha varato e riconfermato per il 2015 sgrava infatti significativamente le fasce meno abbienti dalla pressione fiscale dovuta all'ente. Per esempio sull'addizionale Irpef comunale, per cui è stabilita in diecimila euro annui la soglia minima di reddito che comporta l'obbligo di versamento: chi guadagna meno vedrà quindi azzerato questa voce della propria dichiarazione dei redditi.

“Per i redditi sopra i diecimila euro - spiega l'assessore al Bilancio Francesca Castagnoli - la contribuzione è invece progressiva, con aliquota minima dello 0,4 per cento per le fasce di reddito più basse e innalzamento graduale della percentuale man mano che si sale con l'imponibile, fino allo 0,6 per cento per i redditi più alti”. Analogo ragionamento anche per le esenzioni Tasi, che l'amministrazione ha scelto di parametrare in base alle rendite catastali, sgravando così da questo costo il 16 per cento degli immobili residenziali. Per l'abitazione principale l'aliquota stabilita è pari al 3,3 per mille del valore dell'immobile, ma - come detto - sono esenti dal versamento della Tasi non solo gli immobili strumentali alle imprese, ma anche tutte le prime case con rendita catastale inferiore a 250 euro. Ulteriori detrazioni vengono poi applicate in maniera inversamente proporzionale all'aumentare del valore dell'immobile, facendo sì che la tassazione sia proporzionata alla situazione economica di ciascun nucleo familiare.

“Proprio seguendo questo principio – continua Castagnoli – abbiamo bocciato la proposta di detrazioni standard uguali per tutti legate al solo numero di figli: oltre a non esserci copertura finanziaria per un tipo di provvedimento simile non ci è parso giusto applicare sconti indiscriminatamente, magari facendo pagare meno quelle famiglie che possono invece permettersi di contribuire senza “traumi” al proprio bilancio. Le agevolazioni economiche sono pensate per aiutare concretamente chi è davvero in difficoltà, non per spargere simbolici “contentini”. Alle famiglie vogliamo dare con convinzione servizi e opportunità, mantenendo e potenziando un sistema di welfare in grado di dare risposte alle diverse esigenze”.

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