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Cronaca

Suicidio del killer, aperta un'inchiesta sulla sua custodia: "Ci aveva già provato"

Il 33enne ha convinto gli inquirenti di essere in possesso di alcune importanti informazioni per risolvere un caso giudiziario, riguardante il recupero di una refurtiva di una rapina

Sul caso è aperta un'indagine per omicidio colposo contro ignoti e nel fascicolo ora si aggiunge anche la nomina dell'avvocato Alessandro Sintucci in rappresentanza della famiglia. Sintucci aveva già difeso Lorenzini nei quattro processi che l'hanno visto imputato per omicidio, da quel fatidico 9 marzo 2011, quando accoltellò a morte l'ex fidanzata Stefania Garattoni, che stava uscendo da un ente di formazione dove aveva appena terminato una lezione, in viale Mazzoni. Lorenzini non accettava di essere stato lasciato.

Sul corpo del 33enne verrà eseguita l'autopsia e solo dopo il corpo sarà rilasciato e consegnato ai famigliari per le sepoltura. Intanto sono in corso le indagini da parte della Procura della Repubblica. I famigliari di Lorenzini chiedono in particolare di approfondire quali erano le disposizioni di sicurezza impartite dal carcere di Ferrara, dove si trovava recluso, per la custodia di un detenuto instabile e che già in passato aveva manifestato evidenti e determinate intenzioni suicide. Durante il sopralluogo tecnico, assieme alla Polizia, Lorenzini si trovava privo di manette. 

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