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Cronaca

Strangolò la fidanzata in casa, pena dimezzata in appello per l'assassino di Olga

L'uomo uccise la compagna a Riccione ma fu arrestato nel suo appartamento di Cesena

La pena scende da 30 a 16 anni di reclusione per Michele Castaldo, 56enne operaio di origine campana ma cesenate d'adozione, reo confesso dell'omicidio di Olga Matei. E' quanto hanno deciso i giudici della Corte d'assise d'appello di Bologna facendo cadere l'aggravante dei motivi futili e abietti. Castaldo, il 6 ottobre del 2016 uccise la compagna moldava, strangolandola nel suo appartamento di Riccione. Dopo il delitto l'uomo aveva tentato in modo maldestro di suicidarsi ingerendo alcol e tranquillanti ed era stato arrestato dai carabinieri nella sua casa di Cesena. 

Alla base del femminicidio l'ossessiva gelosia dell'operaio, con alle spalle una serie di lutti familiari e delusioni amorose che hanno provocato il delitto, scrivono i giudici di primo grado "in preda a una soverchiante tempesta emotiva e passionale comunque non rilevante in termini di psicopatologia". Fu insomma capace di intendere e di volere Castaldo, al momento del brutale omicidio della compagna che voleva lasciarlo. All'imputato, incensurato e reo confesso, sono state concesse le attenuanti generiche, entro novanta giorni si conosceranno le motivazioni della sentanza che in appello ha dimezzato la pena. La scelta del rito abbreviato garantiva già a Castaldo la riduzione in partenza di un terzo della pena. La notizia è stata riportata stamattina dalla stampa in edicola

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