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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

L'assessore con la passione dello 'stone balancing': "Mi rilassa. Equilibri precari, come nella vita"

L'assessore Carlo Verona, dopo aver dismesso la "divisa" da professionista e da amministratore, indossa pantaloncini corti o costume per recarsi sulle sponde dei fiumi romagnoli (preferibilmente Savio e Bidente)

Che avesse buon gusto e passione per l'arte era chiaro anche prima che diventasse assessore alla Cultura del Comune di Cesena (visto che è architetto), ma che avesse un hobby artisticamente originale come lo "stone balancing" (pietre in equilibrio) non era prevedibile. E, invece, l'assessore Carlo Verona, dopo aver dismesso la "divisa" da professionista e da amministratore, indossa pantaloncini corti o costume per recarsi sulle sponde dei fiumi romagnoli (preferibilmente Savio e Bidente) e, armandosi di grande calma e concentrazione, inizia ad appoggiare una pietra sopra l'altra creando vere e proprie opere d'arte (viene considerata  un'espressione della Land Art) basate su equilibrio e bellezza estetica. Praticamente si trasforma in un "balancer", uno che, "sentendo" l’equilibrio nelle mani, crea composizioni che sembrano apparentemente impossibili. Parente stretta della meditazione lo "stone balancing" è una disciplina molto in uso nei paesi anglosassoni che rafforza la concentrazione e la calma. Esige pazienza ed umiltà, estraneazione dallo scorrere del tempo, immersione nella natura e ascolto dei suoni e del silenzio.

Assessore Verona, da quando esercita questa disciplina?
Da qualche anno. Ci sono arrivato per caso, attraverso facebook ho visto qualcuno che la praticava e mi sono incuriosito. Ho iniziato e mi è piaciuto moltissimo. Qualcuno la definisce una vera e propria disciplina, per me è un passatempo.

Dove la pratica?
Lungo i fiumi della Romagna, soprattutto il Savio e il Bidente. Ci sono angoli splendidi, molto riparati, con pochissime persone, o nessuno, e tanta natura. E' molto bello ascoltare il rumore dell'acqua che scorre mentre si cercano le pietre e si iniziano a comporre le opere. Mi capita di praticare lo "stone balancing" anche in estate, quando vado al mare in zone dove ci sono le pietre, come la Sardegna o la Puglia.

Da che parte inizia?
Mi siedo con molta calma e cerco i punti più adatti per appoggiare le pietre una sopra l'altra. Poi cerco le pietre giuste sia per forma che per colore. Mi piace curare anche la parte estetica.

Ma c'è un punto preciso in cui le pietre stanno in equilibrio, lei fa delle vere opere verticali che a vederle sembrano impossibili...
Sì. E' tutto legato alla precarietà più assoluta. Serve concentrazione e la respirazione giusta, è un esercizio che migliora col tempo. Alla fine ci si fa l'occhio, si capisce subito il peso delle pietre e prendendone una in mano si sente il punto di equilibrio. Però non è così immediato. A volte bastano pochi minuti per trovare la composizione giusta, a volte anche tre quarti d'ora. Come a volte le opere restano in piedi nel loro precario equilibrio anche settimane, a volte dopo tre ore cadono. E' un po' come la vita.

Ma che effetti ha su di lei?
Sicuramente benefici. Mi rilassa moltissimo e aumenta la mia capacità di concentrazione. Ho saputo che è una disciplina utilizzata anche all'interno di corsi di formazione, sia per la gestione dello stress che per la formazione dei manager e della loro produttività. Io ho notato che i bambini, per esempio, sono bravissimi. Hanno un senso dell'equilibrio molto maggiore degli adulti. Forse nasciamo tutti con questo talento che poi, piano piano, non coltivandolo, perdiamo.

Lo consiglia?
Assolutamente sì. In un mondo che va sempre di fretta questa pratica è un esercizio che ci rimette in contatto con la natura e con ritmi più lenti ma che agiscono in profondità.

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