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Cronaca

Steward in ospedale, i sindacati: "Rottura del tavolo di trattativa". Ora è stato di agitazione

E' rottura sulla vicenda, che si trascina da tempo, degli steward impegnati negli ingressi degli ospedali, per assicurare il rispetto delle normative anti-Covid

Le organizzazioni sindacali Filcams Cgil di Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini, la Fisascat Cisl Romagna, e la Uiltucs Emilia Romagna aggiornano sulla vicenda, che si trascina da tempo, degli steward impegnati negli ingressi degli ospedali, per assicurare il rispetto delle normative anti-Covid.

I sindacati "registrano la rottura del tavolo di trattativa, inerente alla condizione economica dei lavoratori addetti al servizio di steward, in appalto, dal mese di dicembre scorso, presso gli ospedali e le strutture sanitarie dell’Ausl della Romagna. Il confronto, svolto con le aziende aggiudicatarie del servizio, si era attivato da subito, a fronte dell’applicazione di tariffe contrattuali ritenute non adeguate dai sindacati. e che avevano comportato di fatto un peggioramento delle condizioni economiche dei lavoratori già presenti, rispetto al precedente affidamento in appalto e reputate per tutti non dignitose per il lavoro svolto".

"Riteniamo - dettagliano le organizzazioni sindacali - che la mancata definizione di un accordo positivo per i lavoratori sia un fatto estremamente grave. Nel corso dei  precedenti incontri, si erano fatti passi in avanti  riguardo al giusto inquadramento professionale delle  lavoratrici e dei lavoratori coinvolti, in particolare a seguito dell’importante confronto e sollecitazione prodotta nei confronti dell’Azienda USL della Romagna. Tale confronto ha portato quest’ultima a determinare una delibera nel merito, che prevede il riconoscimento, a decorrere dal 15/01/2021,del livello di inquadramento superiore e di un importo pari a 1,8335 euro all’ora, con la condizione che le aziende riversassero integralmente l’importo, decurtato dei contributi previdenziali  a carico delle aziende, ai lavoratori, quale  retribuzione aggiuntiva da integrarsi in busta paga con la voce di  'Superminimo'”.  

I sindacati "ritengono inaccettabili  le proposte poste sul tavolo dalle aziende che svolgono il servizio, in quanto non conformi alle nostre richieste e  ai dettami della delibera dell’Ausl, anche in virtù della non accettazione della disponibilità sindacale ad una mediazione, che potesse soddisfare le esigenze dei lavoratori e rispettare la delibera. Le aziende, rigettando ogni mediazione, hanno prodotto la rottura del tavolo, rendendosi  non disponibili nel convergere ad una  giusta risoluzione della vertenza". 

La rottura della trattativa comporta la decisione di dichiarare  lo stato di agitazione per tutto l’appalto Ausl Romagna. "Nei prossimi giorni saranno indette assemblee sindacali con i dipendenti per decidere le iniziative sindacali più opportune da adottare non escludendo azioni di lotta da mettere in campo nell’immediato". 

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