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Cronaca

Era il "re dell'hashish" davanti ai locali della movida in centro: in manette con altri 4 "colleghi" della cocaina

Circa tremila operazioni di spaccio di droga identificate, 5 arresti, un centinaio di assuntori di stupefacenti tracciati, di cui circa 25 segnalati alla Prefettura per i provvedimenti amministrativi

Circa tremila azioni di spaccio di droga identificate, 5 arresti, un centinaio di assuntori di stupefacenti tracciati, di cui circa 25 segnalati alla Prefettura per i provvedimenti amministrativi da prendere nei confronti dei tossicodipendenti: sono i numeri dell'operazione anti-droga realizzata dal Commissariato di Cesena, alla guida del dirigente Giorgio Di Munno, in conclusione di una minuziosa indagine durata 5 mesi, fatta di intercettazioni ambientali e telefoniche, pedinamenti e appostamenti, e coordinata dal pm Lucia Spirito. Gli elementi investigativi hanno permesso di emettere 5 ordinanze di custodia cautelare (gip Girgio Di Giorgio), arresti che sono stati eseguiti martedì all'alba dai poliziotti cesenati (come agivano? Ecco il VIDEO che spiega i movimenti dei pusher)

Quello che è stato sgominato dall'Ufficio Investigativo del Commissariato, guidato dal sostituto commissario Paolo Di Masi, è un apparato di spaccio che riforniva di fiumi di hashish e cocaina la città di Cesena e l'area del Rubicone, da Cesenatico a Gambettola, fino a Savignano e Longiano. Un affare da decine di migliaia di euro, un sistema articolato in cui, secondo le accuse, ognuno aveva il proprio ruolo. Come nelle migliori delle tradizioni dello spaccio, gli arrestati parlavano in codice al telefono. “Oggi il tempo è brutto” indicava la non disponibilità di droga a chi la chiedeva, un'affermazione che magari contraddiceva il sole che splendeva in cielo in quel momento. I clienti? Erano “soci” e le piccole quantità di stupefacente da piazzare agli utilizzatori finali erano “scarpe da ginnastica”. 

VIDEO - Come agiva il "Re dell'hashish" :clienti giovanissimi fuori dai locali della movida

“Cinque persone tolte di mezzo dalle strade di Cesena e dintorni”, commenta il questore Lucio Aprile. Due i tronconi dell'indagine, il primo si riferisce a quello che era una sorta di “re dell'hashish” del centro di Cesena. “Era specializzato esclusivamente nell'hashish, ed esclusivamente nello smercio davanti ai locali della movida del centro, particolarmente attivo nei fine settimana”, è l'identikit che traccia il dirigente del Commissariato Giorgio Di Munno. Il soggetto, tunisino di 49 anni, nullafacente e residente in centro, presidiava molto bene la parte storica della città, muovendosi a piedi e piazzando dosi di hashish dai 5 ai 30 grammi a giovani, anche minorenni di 16-17 anni. Non si può certo dire che non avesse il “giro”: la Polizia ha monitorato circa 70 clienti e 2.850 cessioni di droga nell'arco dei 5 mesi di osservazione, indicando quanto sia dilagante il fenomeno del consumo di stupefacenti in città.

VIDEO - Il blitz all'alba con gli arresti e le perquisizioni: le immagini

L'indagine ha coinvolto anche un altro gruppo di 4 persone, specializzate in cocaina in questo caso: la figura ritenuta di spicco, in questo caso, è un marocchino di 31 anni, trasferitosi alcuni mesi fa nel territorio comunale di San Mauro Pascoli da Piemonte. La sua casella, nell'indagine, è quella del 'grossista': “Piazzava quantitativi più consistenti di cocaina, con importi tra i 1.500 e i 4.000 euro alla volta”, spiega Di Munno. Collegati a lui altri tre soggetti, un italiano di 27 anni di Cesena, un altro italiano di 31 anni, sempre di Cesena e un marocchino di 29 anni di Cesenatico, che operavano più al dettaglio. In un'intercettazione il 'grossista' si lamenta nervosamente di non poter spacciare da una dozzina di giorni “per paura dei serpenti” (la polizia, ndr). Tra i cinque c'era conoscenza reciproca e tra di loro non disdegnavano di “prestarsi” stupefacente quando l'altro rimaneva a secco, così da poter garantire massima efficienza ai tossicodipendenti che dipendevano da questa ramificata rete di spaccio. Di questi ben 25 sono finiti nelle segnalazioni alla Prefettura. Per gli assuntori di droghe, infatti, anche se non la denuncia, scattano una serie di sanzioni e controlli, tra cui per esempio la verifica sulla patente.

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