Discarica Rio Eremo, il comitato: "Bene la riapertura di questo caso"
"Rendiamo atto all'Amministrazione Comunale di Cesena per aver voluto riaprire, tramite il sopralluogo della Commissione Consiliare competente e la presenza dell'Assessore all'Ambiente, nonchè dei tecnici, la pagina sofferta della Discarica di Rio Eremo"
Rendiamo atto all'Amministrazione Comunale di Cesena per aver voluto riaprire, tramite il sopralluogo della Commissione Consiliare competente e la presenza dell'Assessore all'Ambiente, nonchè dei tecnici, la pagina sofferta della Discarica di Rio Eremo. Una vera e propria ferita nel nostro territorio, risalente agli anni 60 ed ancora non completamente risanata, a partire dall' impropria collocazione alle porte della città, con il suo impatto altamente devastante sull'ambiente e sulla vita delle persone, in assenza di tutte le misure di sicurezza, non previste al tempo della sua realizzazione ed ignorate successivamente. La visita al sito è stata l'occasione rivolta soprattutto agli amministratori di recente nomina , per ripercorrere la storia tribolata della frazione di Ponte Abbadesse e Rio Eremo, ed il suo pesantissimo tributo alla collettività , mai riconosciuto nè risarcito, per oltre 50 anni, tanto più che se non fosse stato per l'opera instancabile di un gruppo di cittadini decisi a far luce sull'intera questione, il resto della collettività ne avrebbe ignorato l'esistenza. Il silenzio infatti dei tanti amministratori che si sono succeduti nel tempo, interrotto dalle rassicurazioni del "tutto sotto controllo" e dalle promesse di rito dei periodi elettorali è stato l'elemento caratterizzante l'intera vicenda, insieme naturalmente alla mancanza di adeguate iniziative.
Che anzi, fino a che quello sparuto gruppo di persone, non iniziò a mobilitarsi, chiamando in causa, la Provincia, la Regione ed anche il Governo (interpellanze in Regione ed in Parlamento), ma soprattutto coinvolgendo le Forze dell'Ordine preposte alla tutela ambientale , non ci fu da parte delle Istituzioni altra iniziativa che peggiorare il quadro, collocando nel nostro territorio gli impianti più disgustosi ed inquinanti, (in particolar modo la stazione di trasferimento), facendo così perdurare, per altri 20 anni dopo la chiusura della discarica, gli stessi disagi per la popolazione e gli stessi impatti sulla salute collettiva. Questa è la storia, ed ora , anche se le cose sono nettamente migliorate ed i famigerati impianti non esistono più, e va per questo riconosciuto alla Giunta Lucchi il merito di aver soppresso definitivamente la stazione di trasferimento e di essersi guadagnata l'infinita gratitudine di tutta la popolazione, allo stesso tempo va detto che non è ancora possibile mettere la parola fine sulla vicenda perchè la messa in sicurezza ed il recupero dell'area non sono stati ancora completamente realizzati. Iniziati i lavori di bonifica nel 2008, ed effettuati gli interventi più urgenti del primo lotto, ancora una volta (e son passati anni) sull'intera questione è caduto il silenzio. E' stato necessario, come cittadini, allora ripartire con gli esposti, le denunce sui giornali, chiamare il causa la Provincia, la Regione, Arpa, ecc. per riportare l'attenzione delle Istituzioni su questa realtà, nel frattempo dichiarata sito contaminato, ed ottenere l'impegno delle miglior soluzioni per il futuro.. Ci viene ora detto che è stata avviata la richiesta di finanziamenti ministeriali, sul cui esito,però anche dal punto di vista dei tempi, è lecito nutrire incertezza. Dispiace che si sia aspettato tanto, mentre nel frattempo sono state impegnate energie (ed i nostri soldi) in ingenti opere di riqualificazione ed abbellimento urbano, anzichè nella soluzione dei problemi di forte impatto sulla salute della popolazione . Tanto più che ancor oggi si perdura nella stessa direzione ed il restyling di piazza della Libertà ne è solo un esempio Nel frattempo il complesso della discarica di Rio Eremo, grande due volte quello della Busca è ancora là incombente , certo ora in perfetto ordine: i rifiuti ricoperti da uno strato di argilla ed a tratti da vegetazione, come il sopraluogo ha potuto evidenziare, ma il suo profilo minaccioso è lì a ricordarci gli errori del passato , ed i probabili danni subiti , come i recenti studi sulla salute delle popolazioni residenti in situazioni analoghe (entro il raggio di due km dalle discariche), documentati dall'Isde, Medici per l'Ambiente, starebbero a dimostrare.
Comitato per la messa in sicurezza della discarica di Rio Eremo
Tiziana Lugaresi