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Cronaca

Il Comune taglia le società partecipate: non esisteranno più "farmacie comunali"

Il Comune di Cesena sforbicia ulteriormente le sue partecipate, decidendo la dismissione di altre quattro società, che si vanno ad aggiungere alle sette già tagliate nel corso del 2014. Le quattro società a cui il Comune intende rinunciare sono FA.CE e altre tre

Il Comune di Cesena sforbicia ulteriormente le sue partecipate, decidendo la dismissione di altre quattro società, che si vanno ad aggiungere alle sette già tagliate nel corso del 2014. Le quattro società a cui il Comune intende rinunciare sono FA.CE (la società che gestisce le ex farmacie comunali di Cesena), Valore Città e le due società di trasformazione urbana Pieve 6 e Novello. A comunicarlo sono il Sindaco Paolo Lucchi e il Vicesindaco Carlo Battistini con una lettera inviata giovedì ai consiglieri comunali in vista della commissione consiliare che discuterà della proposta di delibera approvata dalla Giunta.


 

Nella loro comunicazione, Sindaco e Vicesindaco illustrano il quadro complessivo delle partecipate del Comune di Cesena, che dopo questo nuovo taglio scenderanno a undici e, oltre a spiegare le ragioni che hanno portato a decidere le quattro dismissioni, forniscono indicazioni anche per il futuro delle società confermate.
 

ADDIO ALLE FARMACIE COMUNALI. In merito a FA.CE. S.p.A., in passato era stato già espresso un indirizzo per la cessione delle azioni, in quanto la società garantisce comunque l'interesse pubblico alla presenza del servizio di distribuzione dei farmaci sul territorio comunale: viene dunque ancora confermato l'intento per la dismissione della partecipazione. Abbandonando la propria partecipazione, tramonta del tutto la “farmacia comunale”. Già ora le cosiddette farmacie comunali sono gestite da una società che all'88% è privata, la Alliance Healthcare Italia Spa, che gestisce 32 farmacie privatizzate in Italia (di cui 5 a Cesena).
 

LIQUIDATA LA SOCIETA' PER LE ALIENAZIONI. Per quanto riguarda Valore Città S.r.l., in considerazione di quanto già significativamente ottenuto dalle alienazioni patrimoniali degli scorsi anni, dello stato attuale e delle prospettive del mercato immobiliare, del mutato regime fiscale, si ritiene di optare per la messa in liquidazione della società. Una volta deliberato lo scioglimento, poi, sarà compito del liquidatore procedere con le ultime alienazioni possibili, la definizione di debiti e crediti e, infine, con la cancellazione della società nei tempi dovuti.
 

LIQUIDATE DUE SOCIETA' URBANISTICHE. Infine l'orientamento per le due S.T.U. (le Società di Trasformazione Urbana) è di avviare l'iter per la dismissione; infatti scopo di queste società è la progettazione e la realizzazione di interventi di trasformazione urbana in attuazione degli strumenti urbanistici vigenti e, una volta assolto il loro compito, se ne esaurisce la funzione. Pieve 6 S.p.A. ad oggi non ha condiviso con il Comune i contenuti dell'accordo da sottoscrivere necessario, già trasmesso alla società, per l'area P.I.P. di Pievesestina interessata. In fase di conclusione della Variante urbanistica definita “Variante di salvaguardia” si ritiene la società non più idonea a perseguire le strategie dell’Amministrazione.
 

Novello S.p.A., invece, ha concluso il suo compito con la presentazione da parte della SGR, a suo tempo selezionata, del progetto di Fondo immobiliare chiuso di social housing, al Comune ed al FIA della Cassa Depositi e Prestiti, tuttora in fase di istruttoria. Naturalmente per le fasi di liquidazione della società si dovrà tener conto delle fasi di costituzione del fondo immobiliare.
 

Con l'indirizzo assunto con la deliberazione proposta al Consiglio, le società partecipate potranno ulteriormente diminuire di 4 e rimarranno quindi 11. Queste 4 dismissioni vanno ad aggiungersi alle 7 già realizzate nell'ultimo anno.  

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