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Cronaca

Il Comune vuole "dimagrire" ed esce da sei società partecipate

Il Sindaco Paolo Lucchi e il Vicesindaco Carlo Battistini hanno inviato una lettera ai Consiglieri Comunali per informarli su come la Giunta intende procedere in merito alla ricognizione delle società partecipate dal Comune

Il Sindaco Paolo Lucchi e il Vicesindaco Carlo Battistini hanno inviato una lettera ai Consiglieri Comunali per informarli su come la Giunta intende procedere in merito alla ricognizione delle società partecipate dal Comune. Dieci le società prese in esame con partecipazioni inferiori al 10%. Il metodo di valutazione è stato quello della strategicità delle società. Sei partecipazioni saranno dismesse. La missiva vuole così aprire un dibattito, nei giorni a venire, in vista della prossima seduta del Consiglio comunale che si esprimerà in merito.

Dice il sindaco Lucchi: “Il portafoglio delle partecipazioni dovrà limitarsi alle sole società ritenute strategiche, così come previsto nella Relazione Previsionale e Programmatica approvata dal Consiglio comunale lo scorso 31 luglio. Nel procedere in questa direzione, occorrerà tener conto di come l’annunciato intervento legislativo del Governo influenzerà il riordino complessivo delle partecipazioni detenute dal Comune. In attesa di sapere quali linee nazionali il Governo vorrà disporre, la Giunta ha ritenuto di procedere ad una prima analisi delle proprie partecipazioni, non con la lente che esamina i bilanci delle società, ma con quella che ne valuta la strategicità delle stesse, individuando quanto esse siano funzionali”.

L’attuale quadro normativo fa sì che le dismissioni che si andranno a deliberare potranno godere di una situazione favorevole: ciò significa che, qualora le procedure ad evidenza pubblica per la dismissione delle quote andassero deserte, le società, entro i dodici mesi successivi, sono comunque tenute a liquidare la quota del socio cessato.

In questo contesto si è ritenuto di procedere ad una prima fase nella quale si valutano le partecipazioni inferiori al 10%, soglia peraltro ritenuta critica dal Commissario alla Spending Review in merito alla capacità di indirizzo e controllo delle società stesse. Le dismissioni, pertanto arriveranno tra le seguenti partecipazioni: Romagna Acque S.p.a. (9,2823%), Centuria Soc.Cons.a r.l. (6,530%), Terme S. Agnese (5,460%), Pieve 6 6 S.p.a. (4,922%), Hera S.p.a. (1,6365%), Cils Onlus (1,56%), Alimos Soc.Coop.Agr. (1,08%), Nuova quasco (0,290%), Lepida S.p.a. (0,0028%), Banca popolare etica (0,0023%).

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