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Coronavirus

Il superlavoro nelle farmacie, gli effetti di Omicron: "Positivi 4 tamponi su 10"

L'INTERVISTA - Farmacie oberate da lavoro e diventate punto di riferimento fondamentale per una moltitudine di cittadini

Durante queste festività natalizie uno spettacolo ricorrente sono state le lunghe file di persone fuori dalle farmacia in attesa del proprio turno per tamponarsi. Una platea varia, composta da chi fa il tampone per andare al lavoro perché non è vaccinato, chi perché ha avuto un contatto con un positivo, chi, pur essendo vaccinato, ha voluto festeggiare in tranquillità, e chi perché, essendo guarito dal covid, ha dovuto fare l'ultimo tampone per tornare alla vita normale e vedersi riattivato il green pass.

La novità, infatti, di questi ultimi giorni è proprio questa: che il governo, per far fronte all’attuale fase pandemica da Sars-CoV-2, ha voluto snellire le procedure per sbloccare le carte verdi dei guariti da covid e ammettere come validi anche i test antigenici e non solo i molecolari. Farmacie, quindi, oberate da lavoro e diventate punto di riferimento fondamentale per una moltitudine di cittadini. A questo riguardo abbiamo sentito Alessandro Malossi, presidente dell'Ordine dei Farmacisti della provincia di Forlì-Cesena,

Superlavoro natalizio?
Beh è da un po' che 'superlavoriamo'. Pensi che in queste due settimane sono andato a portare un saluto ai colleghi delle farmacie della provincia, per stringere loro la mano e donare il libro "Esculapio nella bufera" scritto dal meldolese Giuseppe Antonelli, e, pur trovando la solita cordialità, ho visto anche tante facce stanche. Per questo mi ha fatto un po' arrabbiare qualche post passato sui social che ci descrive come una categoria che si è arricchita dal covid, che prima giravamo in Cinquecento e ora in Audi 8. Ecco a queste persone, molto sciocche, vorrei dire che, prima di tutto, non è così e poi anche se avessimo guadagnato due euro in più ce li siamo meritati, operando sul campo. Conosco colleghi che hanno lavorato e lavorano ininterrottamente 10 ore al giorno. Del resto le farmacie, nei momenti più bui della pandemia, sono state l'unico punto di riferimento per i cittadini spaventati. Abbiamo fatto tanto e con professionalità. Di essere presi in giro non mi va proprio...

E i clienti che vengono a fare i tamponi come si comportano?
C'è di tutto. I più sono gentili e cordiali. Altri arrivano con arroganza o chiedono cose impossibili. Addirittura ci sono dei miei colleghi che ultimamente hanno avuto delle richieste improponibili. C'è chi, dopo essere risultato negativo, chiede, dietro pagamento, di modificare il risultato in positivo, così passati i 10 giorni di presunta malattia, può tornare al lavoro senza doversi tamponare per sei mesi. Robe da matti.

E sul versante positività, quanti ne emergono come media?
Dipende molto da chi viene e dalla giornata. Comunque ultimamente sembra addirittura 4 positivi su 10 analizzati, o poco meno. Sono dati molto alti. Chissà se questa Omicron, che è molto contagiosa ma sembra meno pericolosa, riuscirà, senza troppi danni, a creare l'immunità di gregge. Io me lo auguro.

Per quanto riguarda le scorte di mascherine Ffp2 come sono messe le farmacie? E che prezzo devono fare?
Allora intanto non si tratta di prezzo imposto per le farmacie ma di un accordo volontario. Chi l'ha accettato farà pagare le mascherine ffp2 0,75 centesimi l'una, chi, invece, aveva ancora stock precedenti acquistati a prezzi più alti può decidere come comportarsi e farle pagare anche di più. Ovviamente il cliente non è obbligato a comprarle. Per quanto riguarda le scorte non mi risulta ci siano problemi di nessun tipo.

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