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Cronaca

Silent party annullato tra le polemiche, il Comune: i giovani disturbano anche se parlano

Cesena non avrà il suo silent party, le popolari “feste silenziose” che si tengono d'estate nelle piazze di tutt'Italia. L'evento è stato annullato il giorno prima

Cesena non avrà il suo silent party, le popolari “feste silenziose” che si tengono d'estate nelle piazze di tutt'Italia. L'evento è stato annullato il giorno prima che si dovesse tenere in una piazza del centro, piazza Guidazzi, davanti al teatro Bonci. La simpatica iniziativa prevede di dare delle cuffie ai partecipanti che possono così ballare a suon di musica, tutti assieme, in una piazza del centro, senza dar fastidio a nessuno. Dove è stata realizzata ha attirato centinaia di giovani e giovanissimi e non ha mai prodotto una protesta. Dopo mesi di tira e molla sulla piazza che poteva ospitare l'evento, il Comune all'ultimo ha chiesto una perizia acustica (per una festa “silenziosa”...) e alla fine è arrivato l'incredibile annullamento.

Il racconto dell'organizzatore, pubblicato su Facebook, ha dell'assurdo e la dice lunga su quello che purtroppo tutti sanno: nel momento in cui, da esterni, si entra in un ufficio pubblico non si sa quando si uscirà e in che stato, dovendo sopportare con una pazienza sconfinata indecisioni, mancanza di chiarezza e spesso anche la maleducazione e la supponenza dei dipendenti comunali.

IL CALVARIO DEL SILENT PARTY – L'organizzatore, Maicol Ucci, gestore delle Indie e organizzatore di eventi,  scrive su Facebook una storia tanto lunga quanto allucinante, che merita di essere pubblicata tutta: “Vi racconto una storia, una storia simpatica. Faccio il "discotecaro" seriamente da 15 anni circa e da qualche anno mi sono voluto buttare anche nell'organizzazione di eventi pubblici di generi diversi in collaborazione con le amministrazioni comunali. Tra i nuovi eventi in programma per quest'estate, ho proposto il 'Silent Party Cesena. A marzo, ripeto a marzo, abbiamo avuto il primo incontro con l'amministrazione dove abbiamo presentato le nostre proposte di eventi che sono state prese subito in considerazione con entusiasmo. Ad aprile, ripeto ad aprile, abbiamo avuto l'ok per procedere con l'organizzazione di alcuni eventi tra cui il Silent Party. A maggio, ripeto a maggio, abbiamo richiesto come procedere ma ci è stato detto che per l'evento di luglio ancora c'era tempo”.
 
“A metà giugno ci hanno informati che la Piazza del Popolo (location scelta inizialmente per l'evento Silent Party) non era più disponibile in quanto era programmato da tempo la manifestazione "Piazze di Cinema" (prima non lo sapevate?). Da quel momento è iniziato il "toto-Piazza". Ci è stata proposta Piazza Amendola dimenticandosi di un altro evento e del fatto che la piazza, giustamente, fosse occupata da tavolini e sedie delle attività e quindi non utilizzabile per ri-creare una "pista da ballo silenziosa". Successivamente è stata proposta la "bellissima" Piazza Almerici, dimenticandosi che già nella stessa sera c'era in programma un concerto live organizzato giustamente da un attività limitrofa. Eravamo ormai arrivati alLuglio e ancora non avevamo trovato una soluzione alla loro "dimenticanza", così ho provato a proporre la Rocca Malatestiana...ma dopo dieci telefonate con altrettante persone diverse ho capito che forse solo Francesco il Papa Buono e calmo potrebbe organizzare un evento alla Rocca. Ultimo tentativo: piazza Guidazzi davanti al Bonci, ma soprattutto di fianco alla Cantera, bar di proprietà dei miei datori di lavoro del Teatro Verdi.Ho chiesto inizialmente la disponibilità con l'amministrazione e successivamente ho fatto il giro di tutte le attività di Piazza Guidazzi che si sono rese super disponibili a tale evento, tanto da contribuire anche economicamente alle spese di pubblicità”.
 
“Siamo arrivati a luglio e finalmente tutto sembrava risolto, il 29 giugno abbiamo mandato in fretta e furia anche le richieste formali (scia, con specifiche di orari e attività) e tutto sembrava sereno. Mentre ieri mattina mi recavo a pagare il permesso Siae, ho aperto la posta certificata della nostra società e mi sono accorto che due giorni  prima, il 17 luglio (18 giorni dopo la mia mail, 4 giorni prima dell'evento), l'amministrazione mi comunicava di non aver accettato la mia richiesta. L'orario della manifestazione non poteva andare oltre la mezzanotte (e me lo dite a 4 giorni dall'evento, via mail, senza avvisarmi e senza suggerire una soluzione concreta? Ma i mesi prima quando ne parlavamo non lo sapevate? Tra l altro la problematica dell'orario è legata al rumore e alla diffusione sonora e sono stati in grado di chiedermi ieri pomeriggio una relazione acustica per un evento senza diffusione sonora. Le comiche”.

“Per finire ieri mattina ho avuto un simpatico incontro colorito in amministrazione dove, non so quale segretaria di turno ha avuto il coraggio di dirmi che la prossima volta mi devo muovere con più anticipo e mi devo confrontare con le persone giuste. Ricordandole che nella mia vita gestisco giusto qualche locale,  alcuni anche di successo, ho fatto presente ai miei interlocutori che certa incompetenza ho avuto la fortuna di incontrarla poche volte nella mia vita lavorativa e di conseguenza ieri pomeriggio ho annullato l'evento in programma questo venerdì, accollandomi con il sorriso tutte le spese sostenute fino adesso​ (un paio di migliaia di euro e spicci). Da ieri pomeriggio abbiamo fatto di tutto per poter trasferire l'evento in altra location ma ogni tentativo è stato vano. Ci scusiamo con i tantissimi che avevano prenotato telefonicamente la loro cuffia, eravamo persino oltre i prenotati della notte rosa a Cervia (e questo ovviamente ci fa ancora più arrabbiare), ma purtroppo l'annullamento non è dipeso da noi come ben spiegato sopra. Grazie di tutto, ci vediamo a Cesenatico la notte di Ferragosto con il Silent Party​, a Cesenatico han detto che si può fare”.

LA REPLICA – Il Comune ha mandato una nota di replica premettendo che “ci dispiace di questa cancellazione, perché ogni evento che contribuisce ad animare la città e a coinvolgere i giovani rappresenta un’occasione positiva. Detto questo, occorre ribadire che ci sono regole da rispettare e procedure che vanno seguite e che richiedono tempi di istruttoria ben precisi. Capiamo che tutto ciò possa apparire complesso, specialmente per chi non lo fa abitualmente. Ma è bene ricordare che l’applicazione di queste misure è, prima di tutto, indispensabile garanzia per gli organizzatori e i partecipanti. Da parte della struttura comunale c’è, in genere, disponibilità a collaborare per la soluzione degli aspetti critici, ma questo non significa passare completamente sopra le regole esistenti”.
 
Questa la ricostruzione del municipio, che però si confonde col rumore dei graffi di chi è costretto ad arrampicarsi sugli specchi: “Nel caso specifico, ci risulta che nei mesi scorsi ci siano stati molteplici contatti con il Comune e con Zona A per individuare le modalità più idonee di svolgimento della manifestazione, e anche ieri si è svolto un incontro fra gli organizzatori del Silent Party e i funzionari comunali  per cercare di risolvere un aspetto indispensabile relativo all’impatto sonoro.  Potrà sembrare strano, ma anche un evento come il Silent Party (per definizione silenzioso) in realtà produce rumore (in particolare, le voci dei partecipanti, che certo non rimangono muti per tutta la sera). Due le possibili soluzioni proposte. La prima era di presentare un’autocertificazione con cui gli organizzatori attestavano che l’evento avrebbe prodotto rumori al di sotto della soglia di decibel ammessa. La seconda era di far terminare il Silent Party alle ore 24, come avviene ormai da tempo per le manifestazioni previste in centro storico, in modo da contemperare le legittime richieste di animazione, che contribuiscono a rendere più attrattivo questo spazio, e le altrettanto legittime esigenze di tranquillità dei residenti. Con il ‘coprifuoco’ delle 24, infatti, è stato possibile raggiungere un punto di equilibrio prezioso quanto delicato, che ci preme preservare. Gli organizzatori, però, hanno scelto di non accettare nessuna delle due possibilità, preferendo invece annullare l’evento”.
 
“Non entriamo nel merito di questa decisione. Crediamo però che chiunque organizzi eventi – e a maggior ragione chi lo fa di professione – debba essere consapevole che ci sono regole da rispettare e procedure da seguire. Regole e procedure che gli organizzatori del Silent Party avrebbero dovuto conoscere, visto che hanno già promosso altre manifestazioni, come la corsa Be Color”, conclude il Comune. Forse dal Comune era sufficiente la parolina 'Scusate'.

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