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Si chiude la prima stagione post covid della discoteca: "Tanta voglia di ripartire, grazie alla scienza non si chiuderà più"

L'INTERVISTA - L'art director e manager degli eventi del Vidia, Libero Cola, già con la testa alla futura stagione, stila insieme a noi un bilancio

Sabato 14 maggio il Vidia si appresta a chiudere la sua stagione invernale con la serata live "Late Befana rock" e quattro gruppi che si alterneranno sul palco: Outer, Gatecloser, Variance e Moondome. Stagione che è stata un po' tribolata come del resto sono stati questi due ultimi anni appestati dal covid. Il suo art director e manager degli eventi, Libero Cola, già con la testa alla futura stagione, stila insieme a noi un bilancio.

Quanto ha lavorato il Vidia negli ultimi due anni?
Pochino è dir molto. Praticamente abbiamo fatto 15 serate in due anni. Purtroppo è andata così a causa degli "stop & go" imposti dal governo che per un settore come il nostro, fatto di programmazione anche a lungo termine, hanno mandato all'aria un sacco di impegni. Siamo riusciti a tenere aperto un po' a ottobre del 2021 e un po' a dicembre. Poi da Natale, comprese tutte le feste che è solitamente il momento in cui si lavora di più, ci hanno chiusi da un giorno all'altro per farci riaprire il 10 febbraio del 2022. A quel punto è stato difficile riorganizzare tutto. Comunque dal 26 febbraio al 14 maggio siamo riusciti a fare 10 serate. E' facile capire che con questi numeri un'azienda non può sostenersi nonostante siano arrivati contributi e ristori.

Ma come vedi il futuro?
Un imprenditore dev'essere ottimista altrimenti è finita. Quindi mi dico che ormai col covid ci dobbiamo convivere e che però, grazie alle scoperte della scienza, chiusure come quelle degli scorsi anni probabilmente non ci saranno più. Solo con questo atteggiamento posso affrontare la prossima stagione del Vidia, che sarà la trentanovesima, e dirmi che, finalmente, tornerà a essere completa.

Quindi state già programmando per il prossimo autunno?
Sì, certo. Il Vidia ripartirà, come si è sempre fatto, verso i primi di ottobre. Ho già preso qualche accordo con alcune band italiane e l'idea è quella di procedere per fissare le serate.

E durante l'estate avete già qualche appuntamento?
Il Vidia chiude ma noi continuiamo a lavorare organizzando festival ed eventi che hanno sempre un gran riscontro. Si parte col Frostock a Riolo Terme e il Rock Beach Festival a Bellaria, poi organizzeremo a fine agosto il festival sul fiume del Po, quest'anno dedicato al professore del Dams Celati, morto a gennaio. E' uno dei festival più seguiti in generale, dove al centro di tutto ci sono eventi, suoni, parole e pensieri. Per quanto riguarda il cesenate, abbiamo anche avanzato delle proposte all'amministrazione locale per qualche proposta da fare lungo la Valle del Savio e ci stiamo guardando in giro per organizzare eventi estivi in Riviera. Non si tratterà di appuntamenti cadenzati ma un calendario ridotto da metà luglio a fine agosto, magari anche con qualche serata live per i giovanissimi. In più stiamo lavorando fortissimo con il Duo Bucolico, gruppo musicale italiano formato nel 2005 dai cantautori romagnoli Antonio Ramberti e Daniele Maggioli, di cui organizziamo il tour. Abbiamo già fissato 43 date. La voglia di esserci non manca.

Il pubblico come ha reagito alla riapertura?
Grande entusiasmo quando cui si annunciavano le serate di ripartenza con tanta voglia di tornare alla normalità e buttarsi alle spalle questo terribile momento, ma poi ho avuto l'impressione che, mentre i giovani non vedevano l'ora di scatenarsi, i più grandicelli, nel frattempo, si siano un po' "indivanati". Comunque l'importante è ricominciare con un ritmo normale poi dopo tutti ci ricalibreremo un po' sulle nuove abitudini.

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