Sgomberato il blocco all'Artoni, il sindacato: "La polizia è stata violenta"

Le forze dell'ordine hanno usato metodi sbrigativi per sgomberare il presidio di sindacati e lavoratori di fronte al magazzino Artoni nel Comune di Cesena. Lo denuncia, con tanto di video dell'operazione, l'Adl Cobas. Venerdì mattina alle 6.30, ricostruisce il sindacato, scatta il blocco dell'ingresso da parte dei lavoratori con i propri corpi, per chiedere a gran voce il reintegro dei 28 ingiustamente licenziati. Il blocco ha "successo" dato che nel magazzino ne' autisti ne' facchini lavorano. Vengono costruite barricate a difesa del presidio e lo striscione piazzato di fronte alla porta non lascia spazio a dubbi: "Artoni nuoce alla salute! Mai schiavi".

Alle 8 sono gia' oltre 20 i camion bloccati fuori del magazzino e arrivano le prime due volanti. La tensione sale, la strada e' totalmente bloccata e alle 10 il commissario intima di rimuovere il blocco, incontrando la resistenza de lavoratori. Alle 11 arriva l'ultima proposta, "l'ennesimo tavolo di discussione in Prefettura", di cui pero' i lavoratori non hanno piu' fiducia dato che "nulla ha risolto nei due precedenti". Arriva anche la "minaccia di identificare tutti i presenti" ma "il blocco non si fa spaventare e rivendica fino in fondo le pratiche di lotta di oggi". Cosi' alle 13 scatta il blitz delle forze di polizia. I lavoratori "resistono seduti per bloccare le auto della polizia che durante lo sgombero sono state utilizzate per rimuovere il blocco rischiando di investire lavoratori e delegati". Alle 14 il blocco continua e si apre un ulteriore trattativa. Con un'unica richiesta da parte dei lavoratori: "Vogliamo diritti e risposte". (Agenzia Dire)