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Cronaca Bagno di Romagna / Piazza Martiri 25 Luglio 1944

Sfuma il bando del Pnrr per riqualificare la piazza, l'ira del sindaco: "Criteri a senso unico, finanziati progetti solo nel Sud-Italia"

Esprime tutta la propria arrabbiatura il Sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini per l’esito del bando Pnrr sulla Rigenerazione Urbana, "perché basato su criteri di selezione scorretti, che hanno creato disuguaglianze e sperequazioni a livello nazionale"

Esprime tutta la propria arrabbiatura il Sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini per l’esito del bando Pnrr sulla Rigenerazione Urbana, "perché basato su criteri di selezione scorretti, che hanno creato disuguaglianze e sperequazioni a livello nazionale". Il Comune di Bagno di Romagna, insieme ai Comuni montani dell’Unione Valle Savio, aveva partecipato al bando nazionale di rigenerazione urbana finanziato dal Pnrr candidando il progetto di “Riqualificazione della Piazza Martiri 25 Luglio 1944, San Piero in Bagno”, per il quale è in concorso un concorso nazionale di progettazione. L’importo richiesto era di 1.100.000 euro, nell’ambito di una candidatura gestita dall’Unione per conto dei Comuni montani del valore complessivo di  5.000.000 euro.

"Ciò che eleva l’arrabbiatura – spiega il Sindaco – non è tanto l’amara notizia dell’esito negativo del bando Pnrr, perché quando si partecipa a bandi così ampi bisogna sempre mettere in conto un risultato diverso dalle aspettative. Il vero problema sta invece criteri utilizzati per selezionare i progetti ammessi a finanziamento, che risultano essere tutti esclusivamente nel Sud Italia. Nulla contro il sud, ci mancherebbe, ma pare assurdo che tutti gli altri territori siano rimasti totalmente esclusi. Mi pare che sia – questa sì – una vera e propria discriminazione, peraltro voluta e pilotata – commenta il Sindaco.  L’indice utilizzato è quello della “vulnerabilità sociale e materiale”, che – guarda caso – favorisce solo certe aree del sud. Una tale scelta aumenta di fatto le sperequazioni e le disuguaglianze.  È centrato su un sistema scorretto e con parametri che non fotografano il Paese. I Ministeri, nei vertici amministrativi e tecnici, per non valutare nel merito i progetti, scelgono questo indice, quei parametri fuori dalla realtà, senza alcun senso di territorio.  Questo meccanismo dimostra l’inconsapevolezza o scarsa competenza di chi lo sceglie per valutare e giudicare progetti che invece avrebbero bisogno di ben altri parametri.  I 300 milioni stanziati, infatti, sono andati a finanziare progetti in Comuni di Campania, Puglia, Calabria, Sicilia ed i territori terremotati delle Marche. Null’altro". 

"Al di là di queste valutazioni, rimaniamo concentrati sui nostri obiettivi e, pertanto, siamo pronti a ricercare ulteriori finanziamenti non appena usciranno bandi idonei, ma certo non vogliamo più assistere a queste scorrettezze", conclude Baccini.

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