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Cronaca

Caporalato, 25 aziende controllate, due denunce. Anche minori impiegati di notte

Nei confronti delle imprese è stato adottato il provvedimento di sospensione dell'attività, mentre un imprenditore marocchino è stato denunciato anche per aver impiegato il minore in orario notturno

Lotta al lavoro nero. I Carabinieri del comando provinciale di Forlì-Cesena, del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Forlì, insieme al personale della Direzione Territoriale del Lavoro e del Corpo Forestale dello Stato, sono stati impegnati nel mese di ottobre in una serie di servizi contro il caporalato e finalizzati a contrastare il lavoro sommerso e irregolare nel settore agricolo. Complessivamente sono state ispezionate 25 aziende, quale delle quali sono risultate irregolari. Sono state verificate 96 posizioni lavorative (undici lavoratori sono risultati irregolari e 8 “in nero”);  e controllati 24 extracomunitari, di cui 4 risultati irregolari sul territorio nazionale.

Al termine degli accertamenti è stato segnalato all'autorità giudiziaria un imprenditore italiano, titolare di una delle ditte controllate (attiva nell’allevamento avicolo, con una sede operativa nel cesenate, responsabile secondo gli inquirenti di aver impiegato tre lavoratori stranieri risultati non in regola con la normativa sul lavoro. Segnalato anche un imprenditore marocchino, residente nel veronese, titolare di una cooperativa con sede a San Bonifacio, per aver impiegato all’interno di un allevamento avicolo del cesenate 4 connazionali, risultati irregolari sul territorio nazionale, e un 17enne di nazionalità bulgara.

Nei confronti delle imprese è stato adottato il provvedimento di sospensione dell’attività, mentre l’imprenditore marocchino è stato denunciato anche per aver impiegato il minore in orario notturno. A quattro cittadini marocchini irregolari è stato notificato il decreto di espulsione del Questore, con l’obbligo di uscire dal territorio nazionale entro sette giorni. Due di essi sono stati denunciati per violazione della normativa sugli stranieri, perché già in precedenza avevano subito un’espulsione dal territorio nazionale.

Complessivamente sono state contestate sanzioni amministrative per complessivi 18.000 euro, mentre ulteriori accertamenti sono in corso per analizzare e verificare tutta la documentazione amministrativa prodotta dalle aziende controllate. Le attività rientrano nell'ambito del “Protocollo di cooperazione per il contrasto al caporalato e al lavoro sommerso e irregolare in agricoltura”, siglato dai Ministeri del Lavoro e delle Politiche sociali, della Difesa e delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro.


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