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Cronaca

Settimana della cultura ebraica, due appuntamenti a Cesena alla presenza dei Saralvo

La Settimana europea della cultura ebraica entra nel vivo per il secondo anno a Cesena con una giornata, quella di domenica 15 settembre, ricca di appuntamenti.

La Settimana europea della cultura ebraica entra nel vivo per il secondo anno a Cesena con una giornata, quella di domenica 15 settembre, ricca di appuntamenti. Il pomeriggio avrà inizio alle 16,30 nella Sala Lignea della Biblioteca Malatestiana con il convegno “Da Cesena ad Auschwitz. I Saralvo, per non dimenticare” nel corso del quale saranno presentate le Carte restaurate che appartenevano alla famiglia ebrea arrestata nel dicembre 1943, trasferita nel carcere “Caterina Sforza” di Forlì, e poi deportata ad Auschwitz con il convoglio n. 10 partito da Fossoli il 16 maggio 1944. 

All’incontro saranno presenti Gustavo e Anna Saralvo insieme a Mara Zambelli Catani che interverranno con Silvia Cecchini, restauratrice (Laboratorio di Restauro del libro, Abbazia di S.M. del Monte) e Franco Spazzoli, relatore e sponsor del restauro. “Con il restauro dei documenti rinvenuti nella loro casa anni dopo la deportazione – spiega Spazzoli – mi sono riproposto di valorizzare il patrimonio librario della nostra città e risarcire in qualche modo la memoria di una famiglia (con altre di Cesena) distrutta per disumane ragioni razziali, affinché simili atrocità non debbano ripetersi”.

Protagonista del pomeriggio di studio e confronto anche lo storico Roberto Finzi che alle 18 presenterà in Sala Sozzi il suo libro “Breve storia della questione antisemita”, saggio rielaborato e aggiornato rispetto al precedente uscito nel 1997. Dai pogrom in Russia al caso Dreyfus, dall'idea di un “complotto sionista” ai lager nazisti, il XX secolo ha registrato un agghiacciante salto di qualità nella violenza degli attacchi. Proprio quando l'integrazione nelle società contemporanee sembrava un fatto acquisito, l'antiebraismo di matrice religiosa ha ceduto il passo all'antisemitismo fondato su presunte basi razzistiche. Finzi ci conduce alla scoperta di questo male oscuro strisciante nella storia dell'umanità, di cui l'antisemitismo moderno è solo una parte della vicenda. “Conoscere la punta dell'iceberg – spiega – può essere utile a far cogliere a ognuno di noi, nella società e in noi stessi, pure gli elementi che ne compongono il grande corpo immerso. E anche a far riflettere sulla paura del da noi diverso che pervade le società persino in questo inizio del terzo millennio, meraviglioso per le straordinarie innovazioni tecniche ma ancora impregnato di una moltitudine di antichi, radicati pregiudizi”.

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