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Cronaca Cervese Nord / Piazza del Popolo

Sentinelle, sveglie, tagliatelle: sabato pomeriggio movimentato in centro

Sabato pomeriggio nello stesso tempo “fermo” e “movimentato” quello vissuto in centro storico a Cesena, con l’immobilità delle Sentinelle in Piedi in piazza del Popolo per difendere la famiglia tradizionale e la festa colorata delle associazioni LGBT

Manifestazione e contro-manifestazioni. Sabato pomeriggio nello stesso tempo “fermo” e “movimentato” quello vissuto in centro storico a Cesena, con l’immobilità delle Sentinelle in Piedi in piazza del Popolo per difendere la famiglia tradizionale e la festa colorata delle associazioni LGBT, a poca distanza, per sostenere il ddl Cirinnà sulle unioni civili.

IL VIDEO DELLA MANIFESTAZIONE LGBT

SENTINELLE - Le Sentinelle, ferme e con un libro in mano, hanno manifestato silenziosamente anche per dire no al testo sulle Unioni Civili: “Di civile non ha nulla dal momento che è strutturato per delegittimare e disintegrare la cellula fondamentale della nostra società, ovvero la famiglia”.

Le Sentinelle in Piedi a Cesena (foto di Davide Sapone)

I GRUPPI LGBT - Di parere opposto i gruppi LGBT, colorati e festosi, con il corteo partito alle 15:30 dal teatro Bonci. Un coloratissimo serpentone che ha fatto suonare le sveglie per "far capire che le persone non intendono accettare compromessi al ribasso durante la discussione sulle unioni civili che comincerà al senato tra po' ha giorni. Questa legge è in ogni caso un primo passo verso la completa equiparazione per tutti i tipi di famiglia come avviene già in moltissimi paesi europei e americani. Questi diritti di base servono per tutelare, in una dimensione minimamale, quelle situazioni che già esistono in Italia a decine di migliaia"

Unioni civili, un coloratissimo serpentone (foto di Davide Sapone)

LE TAGLIATELLE - Tra i contro-manifestanti anche le “Tagliatelle in Piedi”, chiara parodia delle Sentinelle. Dichiara, sempre all'insegna della goliardia, Michele G. Shardana: “Le Tagliatelle in Piedi sono un'iniziativa della Chiesa Pastafariana Italiana in difesa della Famiglia Tradizionale Pastafariana, ovvero "la famiglia formata da un numero N di persone di N orientamento sessuale che si rispettano, si vogliono bene e stanno insieme finché si vogliono bene".

SPINELLI - "Ho partecipato alla manifestazione delle sentinelle in piedi a Cesena - ha esordito Stefano Spinelli -. Martedì si apre la discussione in Senato sulla legge Cirinnà bis che prevede l’equiparazioni delle unioni omosessuali con il matrimonio, nonché l’adozione del figlio di uno dei partner della coppia da parte dell’altro.Sono cattolico, ma qui intervengo con motivazioni del tutto laiche, che faccio in quanto cittadino di questo paese e giurista. Nonché padre preoccupato per il futuro dei nostri figli.Una delle storielle che girano sui social e nelle discussioni sul riconoscimento del matrimonio gay è che si tratterebbe di tutelare nuovi diritti civili e chi si oppone è un oscurantista perché impedirebbe al Paese di uscire dal Medioevo.Nessuno mi risponde mai, però, a questa semplice domanda. Cosa c’è di civile nel negare a un bambino l’amore di una mamma, l’amore complementare di un babbo e di una mamma, un luogo fatto di relazioni parentali il più certe possibili che ne definiscano via via l’identità?".

Prosegue Spinelli: "Tralascio di considerare chi dice che purtroppo anche altri bambini crescono senza mamma e che è meglio darli a una coppia omosessuale, perché l’importante è volersi bene. Ora, a parte che non capisco perché solo tra una coppia gay ci si voglia bene a priori, questi sono misteri imperscrutabili della propaganda ideologica del pensiero unico, comunque le domande di adozione superano enormemente i bambini adottabili, e la finalità del matrimonio gay non è quella di dare una casa a un bambino, bensì di voler mettere al mondo un bambino che si sa già che sarà senza mamma. Si privano di diritti i bambini per sancire presunti diritti di adulti.Con la stepchild adoption chiunque potrà acquistare un figlio per costituire la nuova unione con il proprio partner prescelto (chi l’ha già fatto – come guarda caso uno dei promotori della legge – potrà regolarizzare la nuova unione)".

"Cosa c’è di civile nell’acquistare una maternità o una paternità, nel pagare perché qualcun altro metta alla luce un figlio per poi sottrarglielo per contratto? -si chiede -. Cosa c’è di civile nello scegliere quale debba essere la madre di un bambino (quella biologica, quella gestante o quella sociale) per disposizione negoziale tra le parti, come se la nuova vita fosse un bene o un oggetto per il quale si debba decidere a chi spetti?La vita umana viene ridotta a patrimonio, a commercio, a scambio economico contro prezzo. Così, anche la maternità.Qui credo sia il limite oltre il quale la nostra civiltà non possa spingersi, e di fronte al quale debbano cedere i desideri degli adulti, pur esistenti, ma cedevoli di fronte alla necessità di tutelare un bene superiore, come il diritto di un bambino di essere chiamato alla vita da una mamma e da un babbo. Qui credo debba essere fissata la linea maginot, oltre la quale l’autodeterminazione di ciascun individuo non possa spingersi, pena la perdita progressiva dell’umanità di ciascuno e di tutti".

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