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Cronaca Cesenatico

Costose selle di Pantani in commercio, la famiglia denuncia: "Violato il nostro marchio"

Una diatriba su una tutela di un marchio vede opposti un grande produttore italiano di selle per biciclette e la famiglia di Marco Pantani

Una diatriba su una tutela di un marchio vede opposti un grande produttore italiano di selle per biciclette e la famiglia di Marco Pantani. La contesa riguarda la produzione di una sella, commercializzata a prezzi elevati, con il nome del grande ciclista di Cesenatico - che è ancora nel cuore di tanti amanti delle due ruote, a 18 anni dalla morte.  Assieme al nome di Pantani sulla sella c'è anche la sua "immagine simbolo", vale a dire quella di un pirata.

Le denunce sono state presentate dalla mamma di Pantani, Tonina Belletti lo scorso febbraio alla Procura della Repubblica di Forlì, che poi l'ha smistata per competenza alle procure di Treviso e Frosinone. Mamma Tonina è tutelata dagli avvocati Massimo Mambelli e Max Starni. Saranno ovviamente gli approfondimenti investigativi e poi l'eventuale processo ad accertare se in questo caso c'è stata la violazione del marchio.

La denuncia è partita nei confronti sia dell'azienda produttrice per il reato di contraffazione, fabbricazione e commercio di beni realizzati usurpando titoli di proprietà industriale, e anche nei confronti di un rivenditore professionale di Frosinone per il solo commercio di questo bene: il commerciante è finito nel mirino in quanto vendeva su Ebay la sella contestata. La Procura della Repubblica di Frosinone ha chiesto l'archiviazione del caso - in quanto in buona fede il rivenditore non sarebbe stato al corrente della diatriba sul marchio - a cui è seguita però l'opposizione all'archiviazione da parte dalla famiglia Pantani, mentre a Treviso il dossier investigativo risulta ancora aperto ai legali di mamma Tonina.

La sella, in particolare, sarebbe stato realizzata per una bicicletta "edizione limitata". Tuttavia la famiglia Pantani sostiene di non aver mai autorizzato il produttore di selle a utilizzare il marchio. Per il produttore, invece, l'autorizzazione sarebbe "inclusa" nell'ok dato alla produzione della bici, realizzata a sua volta da un altro grande produttore italiano di  bici. Una questione, quindi, piuttosto tecnica sullo sfruttamento di un marchio registrato, ma che la dice lunga su quanto, ancora oggi, nel mondo del ciclismo l'immagine indimenticata di Marco Pantani rappresenti un grande valore, anche economico.
 

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