Sel: "A cosa serve il trasferimento di radiologia dalla Saub al Bufalini?"
"Come è ormai noto - scrive Sel in una nota -, la Direzione dell'Ausl di Cesena ha deciso di trasferire all'ospedale Bufalini i servizi radiologici fin qui svolti presso la ex-Saub, in corso Cavour. La scelta è a dir poco discutibile"
"Come è ormai noto - scrive Sel in una nota -, la Direzione dell'Ausl di Cesena ha deciso di trasferire all'ospedale Bufalini i servizi radiologici fin qui svolti presso la ex-Saub, in corso Cavour. La scelta è a dir poco discutibile, tenuto conto delle prestazioni alle quali quel servizio ha fin qui assolto, corrispondenti a circa mille radiologie mensili (12mila annuali). Si tratta di numeri importanti, tanto più se si pensa che la popolazione che ne ha usufruito è spesso composta da persone anziane, che in corso Cavour hanno fin qui potuto trovare una struttura efficiente e facilmente raggiungibile".
"La scelta dell'Ausl rientra nella logica di una progressiva centralizzazione dei servizi di radiologia presso il Bufalini. Questo concentramento ha prodotto un trasferimento delle risorse tutto a favore dell'Ospedale, impoverendo progressivamente le strutture decentrate: sia con la mancata sostituzione del personale che va in pensione, sia con la riduzione delle disponibilità finanziarie".
Sel aggiunge una serie di domande:
1. Che fine ha fatto la politica sanitaria, giustamente tanto cara al centro-sinistra, di decentramento dei servizi di base?
2. Una volta eliminata la Saub, quale destino attende gli altri centri periferici di Savignano, San Piero e Mercato Saraceno?
3. Questa chiusura, che implica il trasferimento di macchine, uffici e personale, è stata valutata attentamente nei suoi costi, rispetto all'indubbio disagio che produce nei cittadini, specie nella popolazione più debole?
4. Posto che i macchinari attualmente funzionanti alla Saub verranno trasferiti a Cesenatico e a San Piero, dobbiamo pensare che quelli in dotazione al Bufalini fossero sottoutilizzati? Oppure, che a parità di macchinari sarà praticamente impossibile far fronte a tutte le prestazioni (12mila annuali) finora garantite in corso Cavour?
Se così fosse, aumenterebbero a dismisura le liste di attesa, costringendo i cittadini a rivolgersi agli istituti privati. Non vorremmo, insomma, che il depauperamento delle strutture decentrate portasse al risultato di Cervia, dove tutti i servizi radiologici alla fine sono stati affidati ai privati. Staremo a vedere. Niente affatto passivamente.