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Cronaca

Scuole Superiori pronte alla didattica mista, spesi 1,5 milioni. Anche 22 bus in più, tutte le linee potenziate

Gli edifici scolastici delle scuole superiori della provincia sono pronti ad accogliere 19.431 studenti nel territorio di Forlì-Cesena. Per gli studenti più grandi non sarà un anno facile

Gli edifici scolastici delle scuole superiori della provincia sono pronti ad accogliere 19.431 studenti nel territorio di Forlì-Cesena. Per gli studenti più grandi non sarà un anno facile, quasi tutte le scuole hanno optato, infatti, per la didattica mista, con metà classe in aula e metà a casa collegati con la didattica online, facendo rotazioni di settimana in settimana. Solo i due licei Scientifico e Classico di Cesena, tra le scuole più affollate, hanno fatto la scelta più coraggiosa di portare tutti gli studenti in compresenza in aula, senza fare “turni” di lezioni collegati da casa.

“Le scuole si sono attrezzate dal punto di vista tecnologico per rendere possibile la didattica a distanza”, spiega la consigliera provinciale delegata alle Scuole di Forlì Valentina Ancarani. La buona notizia è che il Covid-19 non ha impedito l'attivazione dei nuovi indirizzi Agrario dell'Istituto professionale Ruffilli di Forlì (presso la scuola di Roncadello) e dell'Itis Marconi di Forlì a Sarsina.

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I costi per la Provincia

Il conto per la ripartenza delle scuole Superiori in capo alla Provincia è stato un salasso: ci sono infatti 750mila euro di interventi di edilizia leggera, 250mila per gli impianti tecnologici (è stato necessario attrezzare le aule per la didattica a distanza), 100mila euro di adattamento di spazi,  270mila euro di locazioni, 60mila di noleggio di tensostrutture, 95mila euro per gli arredi. E proprio sui banchi monoposto, spiega Ancarani, “mi dicono che non sono arrivati ancora quelli promessi dal Ministero, ma quelli acquistati dalla Provincia sono già tutti al loro posto”. 

I trasporti degli studenti

“Una delle maggiori difficoltà è stato il potenziamento del trasporto scolastico, che viene coperto con fondi della Regione”, spiegano Ancarani e Monica Rossi, consigliera provinciale delegata all'Edilizia scolastica di Cesena. Questo permette di implementare con 22 autobus aggiuntivi i servizi di trasporto pubblico nelle ore di punta degli studenti. “L'obiettivo è garantire a tutti un posto a sedere, dovrebbe essere normale purtroppo nelle tratte finali delle corse che scendono dalle vallate e arrivano dal forese non sempre era così”, spiegano Ancarani e Rossi. Ora invece il distanziamento impone l'utilizzo all'80% dei posti a sedere, che è circa la metà della capienza totale, "perché gli autobus sono autorizzati a trasportare il 60% in più di persone rispetto ai posti a sedere, circa 90 persone in totale”, precisa Rossi.

I 22 mezzi aggiuntivi che si affiancheranno a quelli normali di Start Romagna non compariranno sull'orario del trasporto pubblico  perché si tratta di due autobus appaiati che partiranno allo stesso orario facendo lo stesso tragitto, per soddisfare tutta l'utenza prevista. Si percorreranno quindi 600 chilometri in più ogni giorno. “Ad ora il numero degli abbonamenti fatti non giustificherebbe il potenziamento, che viene implementato nella previsione che crescerà la domanda”, aggiunge Rossi.

Tutte le linee potenziate a Cesena e territorio

Tutte le linee potenziate: SCARICA IL PDF

il messaggio del Presidente Fratto

Aggiunge infine il Presidente della Provincia Gabriele Fratto nel suo messaggio: "Giungono ora a conclusione, dopo oltre 4 mesi di lavoro, tutte le attività intraprese dalla Provincia per dare la possibilità agli studenti e agli operatori delle scuole superiori di rientrare in sicurezza nelle scuole, dopo la lunga sospensione dovuta all’emergenza sanitaria. Per arginare al massimo i disagi dovuti al Covid-19, la Provincia ha messo in campo cospicue risorse finanziarie e qualificati tecnici per arrivare a questo risultato prima dell’avvio dell’anno scolastico. La Provincia ha adattato spazi, ha incrementato il numero degli ingressi ai plessi per diminuire gli assembramenti, ha acquistato nuovi arredi, ha eseguito traslochi per garantire il distanziamento,   ha stipulato accordi con altri enti per trovare ulteriori aule in altri edifici e per  fornire le palestre".

"Si è trattato di un imponente lavoro di concertazione fra gli enti locali, gli istituti scolastici del territorio, compresa l’Università, ed  Amr, l’agenzia del trasporto pubblico, alla quale è stato chiesto di  ottimizzare i trasporti in relazione allo svolgimento delle lezioni e degli orari di entrata e di uscita. La Provincia ha svolto, inoltre, il suo naturale ruolo di coordinamento e collegamento tra le esigenze espresse dai dirigenti scolastici e gli indirizzi definiti dai tavoli di lavoro tematici creati appositamente dalla Regione Emilia-Romagna. E’ stato un lavoro di grande collaborazione dove tutti i protagonisti citati non hanno mai fatto mancare la loro voce ed il loro valido contributo. E’ per questo che desidero ringraziare tutti coloro che hanno collaborato e che hanno consentito di  raggiungere questo primo risultato, in particolare ringrazio le consigliere delegate Valentina Ancarani per il Circondario forlivese, Monica Rossi per il Circondario cesenate, che non hanno fatto mai mancare stimoli e proposte, e i tecnici provinciali".

"Ma l’inizio del nuovo anno scolastico, che da sempre nel sentire comune apre le porte a progetti e speranze, non può essere vissuto solo fra timori e incertezze. Questa è anche l’occasione per  guardare insieme con fiducia al futuro, convinto, come sono, che la scuola e la conoscenza, oltre ad essere una potente garanzia di inclusione sociale, sia anche veicolo di innovazione, di benessere e di migliore qualità della vita. Per rispondere alle esigenze della popolazione scolastica e alle forti richieste provenienti dal mondo produttivo locale e perciò legati all’occupazione, con la programmazione scolastica 2020/2021, dopo un ampio percorso di confronto territoriale, la Provincia ha promosso nuovi indirizzi di studio e nuove scuole".

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