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Cronaca

Sciopero generale, Cgil e Uil 'fermano' il Paese: "La manovra non combatte il precariato. Fisco più leggero per i redditi alti"

Anche a Cesena i due sindacati 'orfani' della Cisl, sono sul piede di guerra, e sono pronti per la mobilitazione che mette nel mirino la manovra economica 2022 del governo

Cgil e Uil si preparano allo sciopero nazionale del 16 dicembre. Anche a Cesena i due sindacati 'orfani' della Cisl, sono sul piede di guerra, e sono pronti per la mobilitazione che mette nel mirino la manovra economica 2022 del governo. Cgil e Uil di Cesena, attraverso i segretari Silla Bucci e Marcello Borghetti, sono in prima linea per raccogliere adesioni al motto "insieme per la giustizia", le organizzazioni sindacali parteciperanno alla manifestazione in programma giovedì 16, a Roma, in Piazza del Popolo. Come detto, nel mirino dei due sindacati c'è la legge di bilancio 2022 che, rimarcano i segretari Bucci e Borghetti, "non combatte la precarietà del lavoro, e non attua un intervento equo per quanto riguarda fisco e pensioni".

"L'Europa - sostiene la segretaria Cgil Cesena Silla Bucci - ha messo a disposizione risorse complessive per circa 300 miliardi di euro, è forse la prima volta che vediamo una Europa solidale e sociale. C'è bisogno di ridisegnare la sanità, il fisco, le pensioni, il lavoro, in termini di equità e giustizia". Ma a non convincere i due sindacati sono vari aspetti, in primis la rimodulazione dell'Irpef. "E' inaccettabile - sottolinea Bucci - che ad essere alleggerito sarà il carico fiscale per i redditi alti (50mila-55mila euro). Per i redditi bassi (fino a 15mila euro), e parliamo in particolare di giovani e donne, non ci sarà un euro". Nel mirino anche l'intervento sulle pensioni: "Quota 100 - sottolinea la segretaria della Cgil di Cesena - non ha risolto i problemi strutturali del sistema pensionistico, e non condividiamo le proposte di Quota 102 che è una misura inutile". Secondo Bucci "se una persona ha 62 anni o 41 anni di contributi deve avere il diritto di andare in pensione".

Sul fronte sanità "è sbagliato il taglio dell'Irap che sostiene il servizio sanitario nazionale, abbiamo bisogno di una sanità pubblica forte, a dimostrarlo c'è anche la pandemia".

Non meno battagliero il segretario della Uil di Cesena Marcello Borghetti che attacca la riforma Irpef: "Siamo in un territorio a basso reddito, per tante ragioni. Abbiamo circa 120mila lavoratori con un reddito fino a 26mila euro, e una grossa fetta che guadagna fino a 15mila euro. Per tutte queste persone dalla riforma ci saranno benefici irrisori, parliamo forse di 100 euro all'anno, per chi ha redditi alti (50mila-55mila euro) ci sarà un beneficio di circa 900 euro all'anno". Attacca Borghetti: "La priorità dovrebbe essere dare ossigeno ai redditi bassi, non condividiamo per niente questa idea di Paese. Poi non lamentiamoci se le persone fanno acquisti su Amazon, non si favorisce di certo così la propensione a spendere".

"Bisogna considerare - prosegue Borghetti - che siamo un Paese che conta 1200 morti sul lavoro all'anno". La chiusura è sullo sciopero del 16 dicembre : "Non si è mai visto tanto accanimento contro uno sciopero, che è un diritto costituzionale". "Lo sciopero non riguarderà il personale sanitario - sottolinea Silla Bucci - per una scelta di responsabilità". Anche la scuola sarà esentata visto lo sciopero già fatto da poco. Ci saranno manifestazioni a Roma, Bari, Milano, Palermo e Cagliari.

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