Scia di morti sul lavoro, un'ora di sciopero proclamata dai metalmeccanici
"Questa realtà è la conseguenza di un clima e di comportamenti che valutano la vita e il lavoro e le condizioni in cui si svolge come variabili dipendenti dagli interessi dell'impresa"
Sciopero dei metalmeccanici di un'ora dopo i tragici incidenti sul lavoro, che si sono susseguiti negli ultimi giorni. Giovedì la tragedia di Piacenza in una azienda di logistica. A distanza di poche ore una dall'altra la morte di un lavoratore all'Ilva di Taranto e quella di un lavoratore dell'Atac, azienda dei trasporti romana. “Dall’inizio dell'anno 500 lavoratori sono morti mentre lavoravano. È un dato inaccettabile, che rappresenta una situazione di mancato rispetto delle imprese per le procedure e le regole di sicurezza e in generale della inadeguatezza dei sistemi di prevenzione tali da assicurare effettive garanzie per i lavoratori”, spiegano in una nota i sindacati Fim, Fiom e Uilm di Cesena.
“Questa realtà è la conseguenza di un clima e di comportamenti che valutano la vita e il lavoro e le condizioni in cui si svolge come variabili dipendenti dagli interessi dell'impresa e del profitto. I subappalti e la precarietà lavorativa peggiorano le condizioni di lavoro e aumentano le pressioni sui singoli lavoratori. Per i lavoratori metalmeccanici un contratto nazionale che affronti queste tematiche, vuole dire porre argine a questa situazione perché si rendono più forti i lavoratori nella difesa dei propri diritti e dl una condivisa e diffusa cultura della sicurezza. Fim, Fiom, Uilm, riconfermano li loro impegno per garantire un lavoro sicuro e con diritti e dichiarano la loro contrarietà a qualsiasi intervento che peggiori le norme sulla sicurezza”.
Per l'insieme di queste ragioni Fim, Fiom e Uilm nazionali proclamano per mercoledì un'ora dl sciopero e invitano le proprie strutture e le Rsu a realizzare assemblee in tutti i luoghi di lavoro.
Nel territorio di Cesena tutto il settore della metalmeccanica attuerà lo sciopero previsto a livello nazionale nell'ultima ora di lavoro per ogni turno e giornaliero. “Chiediamo a tutti i lavoratori di aderire in maniera massiccia per dimostrare che non siamo più disponibili a tollerare quella che possiamo definire una vera e propria "guerra" silenziosa , dove si lasciano sole le famiglie alla propria disperazione, salvo i casi più eclatanti dove i morti sono numerosi, per i quali si muove un indignazione istituzionale che dura fino ai funerali per poi lasciare che tutto torni come prima. E' il momento di dire basta”, conclude la nota.