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Cronaca Cesenatico

'Scalata' agli hotel della Riviera con minacce ed estorsioni: "Siamo 'ndranghetisti": 8 misure cautelari

Ha toccato anche la costa cesenate, alcuni alberghi di Cesenatico e San Mauro Mare, la maxi-operazione "Popilia" della Guardia di Finanza di Rimini che si è chiusa con 8 misure cautelari, di cui 5 agli arresti domiciliari

Ha toccato anche la costa cesenate, alcuni alberghi di Cesenatico e San Mauro Mare, la maxi-operazione "Popilia" della Guardia di Finanza di Rimini che si è chiusa con 8 misure cautelari, di cui 5 agli arresti domiciliari. Scardinato un sodalizio di sedicenti 'ndranghetisti attivi nella gestione di alberghi sulla Riviera e non solo che dovranno rispondere a vario titolo dei reati di estorsione, detenzione e porto illegale di armi e intestazione fittizia di beni. Il gruppo finito nel mirino delle Fiamme gialle paventava appunto legami con la 'Ndrangheta per incutere timore negli interlocutori.

L'indagine era partita dalla denuncia di un dipendente di un albergo, gestito da uno degli appartenenti al gruppo, che vantava diversi crediti in quanto non gli era stato pagato lo stipendio. Alle rimostranze della vittima, per tutta risposta era stato affrontato da uno degli indagati che gli aveva puntato in faccia una pistola calibro 7,65 spiegandogli di appartenere alla 'ndrangheta e che quindi non l'avrebbe pagato. Allo stesso tempo il dipendente era stato "caldamente consigliato" di non rivolgersi alle forze dell'ordine per denunciare il fatto altrimenti ci sarebbero state serie ripercussioni fisiche. 

Nonostante le minacce, le vittime avevano trovato il coraggio di rivolgersi alla Guardia di Finanza che aveva avviato un'indagine sul gruppo composto da 9 persone dai 31 ai 63 anni di origine calabrese, pugliese e campana, che nel corso del tempo avevano preso in gestione diversi hotel attraverso società intestate fittiziamente ad altre persone. Partendo da un hotel a Chianciano Terme gli indagati si erano poi spostati a Castrocaro Terme approdando quindi in Riviera gestendo un albergo prima a Cesenatico, poi a San Mauro Mare per arrivare quindi a Rimini. 

Dagli accertamenti della Guardia di Finanza sarebbe emersa subito la forte sproporzione tra i redditi dichiarati, che per alcuni erano a zero, e il tenore di vita facendo scattare un primo campanello d'allarme.

I comportamenti estorsivi, oltre a quelli documentati dalle denunce delle vittime, sarebbero emersi anche nei confronti di altri soggetti che volevano entrare nella società ma quando poi si rendevano conto di quello che avveniva avrebbero avuto dei violenti screzi con gli indagati. Questi ultimi, come era già avvenuto, per intimorire chi si trovava loro davanti vantavano parentele e legami con la criminalità organizzata.

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