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Cronaca Savignano sul Rubicone

Savignano, blocco della circolazione nel centro abitato per i veicoli Euro 0 ed Euro 1

Anche a Savignano sul Rubicone, come in tutti i Comuni della pianura dell’Emilia-Romagna sotto i 30.000 abitanti, scatta il blocco alla circolazione per i veicoli

È stata pubblicata all’Albo pretorio l’ordinanza del Sindaco che stabilisce da lunedì 1° marzo e fino al 30 aprile 2021, anche a Savignano sul Rubicone, come in tutti i Comuni della pianura dell’Emilia-Romagna sotto i 30.000 abitanti, il blocco alla circolazione per i veicoli privati euro 0 ed euro 1 nei centri abitati dal lunedì al venerdì, dalle 8,30 alle 18,30. Sono esentati dai limiti i possessori di un solo veicolo - regolarmente immatricolato e assicurato - per nucleo familiare, con Isee inferiore a 19mila euro, muniti di autocertificazione.

Si attivano così le misure straordinarie per contrastare l’inquinamento da Piacenza a Rimini. Nonostante il lockdown della primavera 2020, anche a causa di condizioni meteorologiche particolarmente critiche e sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti, si sono registrati sforamenti delle soglie superiori agli obiettivi previsti dalle norme praticamente in tutto il territorio.

“Questo provvedimento, che unisce tutti i Comuni di pianura Est e pianura Ovest della Regione Emilia Romagna – affermano il Sindaco Filippo Giovannini e l’Assessore all’Ambiente Natascia Bertozzi – salvaguarda l’ambiente e quindi ci tutela. Impegnarsi per la sostenibilità ambientale è una scelta consapevole che ci riguarda direttamente, e un segnale forte di responsabilità civica”.

I cittadini interessati possono visionare sul sito del Comune (www.comune.savignano-sul-rubicone.fc.it) la planimetria dell’area in cui vige il divieto di circolazione.

Le misure straordinarie anti-inquinamento riguardano anche il riscaldamento. Nel dettaglio è vietato utilizzare nei comuni sotto i 300 metri sul livello del mare. generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa ad alto impatto emissivo, con meno di 3 stelle. In caso di misure emergenziali scatta, per tutti i comuni di pianura, il divieto di utilizzare generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa con meno di 4 stelle e l’obbligo di ridurre la temperatura di almeno 1 grado fino a massimo 19°C in case, uffici, nei luoghi per le attività ricreative associative o di culto, nelle attività commerciali e fino a massimo 17°C nei luoghi che ospitano attività industriali e artigianali. La misura non si applica a ospedali e case di cura, scuole e luoghi che ospitano attività sportive.

Sempre dal 1^ ottobre al 30 aprile sono vietati gli abbruciamenti dei residui vegetali, agricoli o forestali, in tutti i comuni di pianura.

In tutti i comuni di pianura, in caso di attivazione delle misure emergenziali, è vietato lo spandimento dei liquami zootecnici senza interramento immediato o iniezione diretta al suolo. Sono fatte salve le deroghe per sopraggiunto limite di stoccaggio, verificato dall’autorità competente al controllo.

Al fine di intensificare interventi e progetti contro smog e inquinanti, la Regione Emilia-Romagna ha destinato nuove risorse per quasi 37 milioni di euro già a partire da quest’anno, fondi che verranno rifinanziati nel 2022 e 2023.


In particolare sono 36 milioni e 900 mila euro le risorse che la Regione investirà su quattro assi: 10 milioni per l’agricoltura, per la copertura degli stoccaggi degli effluenti zootecnici e l’utilizzo di tecniche di spandimento e di gestione dell’allevamento a basso impatto ambientale; 7 milioni per il riscaldamento, per la rottamazione di vecchie stufe a massa legnosa per uso domestico; 16,9 milioni per la mobilità sostenibile, per la sostituzione dei veicoli più inquinanti nella pubblica amministrazione, il potenziamento del progetto ‘bike to work’ e la promozione delle strade scolastiche e dei percorsi sicuri casa-scuola e 3 milioni per interventi di forestazione urbana.

La Regione Emilia-Romagna, inoltre, insieme a Piemonte, Lombardia e Veneto, ha già presentato al Governo, nell’ambito del piano di ricostruzione nazionale attraverso i fondi europei del Next Generation Eu, una serie di progetti strutturali per complessivi 2 miliardi di euro.

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