rotate-mobile
Cronaca Sarsina

Sarsina, don Daniele: "Ritroviamo la campana della Badia di Montalto"

Il sacerdote: "La campana potrebbe ancora essere recuperata, magari in qualche bottega d’antiquariato o mercatino o nei depositi dov si collocano oggetti rubati"

Con la sistemazione della Badia di Montalto, don Daniele Bosi "tira fuori dal cassetto" la storia della campana della stessa chiesa, rubata il 7 febbraio 1969. Spiega il sacerdote: "Il dottor Antonio Corbara, medico residente a Castel Bolognese, nei primi anni ’60 ebbe l’incarico del Ministero della pubblica istruzione di visitare tutte le chiese della Romagna erigendo dettagliata schedatura delle opere d’arte presenti. Tale prima schedatura è di grandissima importanza perché è stata compiuta quando edifici, come badia di Montalto, erano ancora in essere, prima dell’abbandono. Corbara visitò Montalto il 26 luglio 1964 e ci lasciò dettagliata schedatura di tutti gli oggetti e specialmente dei marmi che erano presenti sia fuori sia dentro la chiesa".

"Il medico, tre giorni dopo il furto, il 10 febbraio 1969 scrive alla Curia di Sarsina: 'Si ringrazia della dolorosissima, ennesima segnalazione del furto della importantissima campana di San Salvatore in Montalto. Ma mi duole molto dover rivelare che la Curia nonostante i molti miei solleciti, non cura bene le cose storiche di sua proprietà, non potendo nemmeno sostenere di non conoscere tutti o quasi gli oggetti dopo il faticoso lavoro compiuto in questi anni da chi scrive, e per la verità con la fattiva collaborazione della Curia stessa. Nel caso di Montalto, devo ricordare che il rilievo della campana fu compiuto nel 1964 dopo replicati tentativi a rischio della vita di chi scrive, trovandosi essa in cima ad un campanile che aveva le scale praticamente distrutte, si da costringere ad una ascesa di sesto grado sulle pareti attuata da persona non certo giovane, da solo, senza assistenza di alcuno. Ricordo che pure con la campana sarebbero spariti un bassorilievo bizantino figurato preziosissimo e un rarissimo tegolone romanico pure figurato, se il Sovrintendente Checchi non ne avesse ordinato la rimozione nel 1965 dopo i miei vani inviti a farlo”.

"La campana era collocata nella finestra del campanile che guarda a sud. Strana questa collocazione: solitamente le campane singole si trovano dentro, collocate al centro anche per proteggere i sostegni lignei dalle intemperie; invece la nostra era collocata nella finestra dove ancor oggi resta il suo ceppo".

"E’ possibile che questa campana fosse una rifusione di campana precedente, del trecento, quando si era soliti inserire sulle campane questa formula - illustra don Daniele -. Tale campana potrebbe ancora essere recuperata, magari in qualche bottega d’antiquariato o mercatino o nei depositi dove le forze dell’ordine collocano oggetti rubati. L’iscrizione e le misure la rendono unica per cui, trovandola, non ci potrebbe essere alcun dubbio che fosse la nostra campana se iscrizioni e immagini corrispondono. E’ improbabile che la campana sia stata levigata per nascondere le iscrizioni: perderebbe in tal caso tutto il suo valore".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sarsina, don Daniele: "Ritroviamo la campana della Badia di Montalto"

CesenaToday è in caricamento