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Cronaca

Sarà un'ottima stagione per i tartufi, parola di esperta. "I romagnoli dovrebbero valorizzarli di più"

A dirlo è Ombretta Farneti, tartufaia da oltre 25 anni con 140 ettari di terreno (tra castagni e altri alberi da frutti e verdure) e due tartufaie storiche

Quello che ci apprestiamo a vivere sarà un autunno splendido dal punto di vista dei frutti della terra. E se a dirlo è Ombretta Farneti, tartufaia da oltre 25 anni con 140 ettari di terreno (tra castagni e altri alberi da frutti e verdure) e due tartufaie storiche a nella valle del Borello, tra Piavola, Linaro e Ranchio, la notizia non può che essere vera. 

"Due anni fa ne ho trovato uno di 680 grammi, ma non mi è più capitato - spiega Ombretta, che gestisce anche l'agriturismo Il Mulino d'Ortano dove cucina piatti speciali proprio col tartufo - Quest'anno il più grande è stato di 180 grammi ma comunque è di un'ottima qualità. Sono delle belle palle bianche e profumatissime. Come dicono da sempre i nostri vecchi quando piove a fine agosto e i primi di settembre, la stagione è ottima per far nascere i tartufi. Eppoi dipende dalla luna. I tartufi, a differenza di quando va coltivata l'insalata o gli ortaggi che tendono ad andare in semenza (ovvero vanno piantati con la luna calante), andrebbero colti con la luna crescente, perché è il momento in cui sono in espansione. Ora la raccolta, infatti, sta finendo. Ritornerà fra un po' con la luna nera, luna nuova".

Secondo Ombretta Farneti, i romagnoli, bravi a fare molte cose, non sono stati altrettanto bravi a valorizzare il tartufo locale. Invece i tartufi romagnoli e marchigiani sono quelli che vanno a colmare la produzione delle Langhe, famose  per questo tipo di prodotto. "Tutti gli anni il tartufaio di Acqualagna e di Alba passa dalle nostre parti a chiedere se abbiamo qualcosa da vendere perché loro non riescono a stare dietro alla richiesta - continua Ombretta - così dove non arrivano loro, arriviamo noi. Siamo parecchi qui nella vallata ad andare a tartufi. E' una buona zona. Argillosa e con molti sali minerali". 

Ombretta va nel bosco e nelle sue tartufaie tutti i pomeriggi. Porta con sè o Grillo (un lagotto romagnolo di 12 anni) o Dolly e qualche volta "Ruspa", il cucciolo di 8 mesi nato dall'unione di Grillo e Dolly. I cani in questo periodo sentono il tartufo a 50 centimetri sotto terra, fra un po' anche a un metro perché diventa molto più profumato. Ma l'autunno non è solo tartufo. Tra i prodotti di stagione ci sono le castagne e i funghi porcini. "La stagione è ottima anche per questi prodotti", afferma Ombretta, che il 20 ottobre con i coltivatori della Vallata del Borello sarà al Mercato Coperto per far fare un assaggio ai visitatori di castagne, tartufi e frutti antichi.

"Le castagne hanno iniziato a cadere in questi giorni - spiega - e visto che non c'è più la vespa che le infestava sono bellissime. La pezzatura è giusta, non enorme, così che si cuociono bene e diventano gustosissime. La qualità è altrettanto buona. Il 14 ottobre faremo una festa a Ranchio con 26 castagnai, e il 24 ottobre saremo a Pieve di Rivoschio, in piazza, per fare assaggiare le castagne ai passanti". E i funghi? "Ottimi anche quelli. E ce ne sono anche molti - conclude Farneti - in questi giorni stanno uscendo le russole, significa che la prossima settimana c'è una nuova ondata di porcini". Che dire? Con aspettative del genere bisogna iniziare a prepararci per ottimi banchetti. Del resto autunni così speciali non capitano tutti gli anni. 

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