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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

San Giovanni, un libro racconta la storia del fischietto di zucchero: tanti gli appuntamenti

Non tutti sanno che il simpatico gadget della fiera viene in realtà da Forlì. Un libro racconta questa storia e tante altre sulla città

A San Giovanni, come tutti gli anni, grandi e piccini compreranno un fischietto di zucchero, sia per tradizione che per scaramanzia, perché porta bene. Ma non tutti conoscono la vera storia del fischietto e non tutti sanno che, non se ne abbiano a male i cesenati..., il simpatico gadget della tradizione viene da Forlì, dalla vicina fiera di Santa Caterina. Furono due caramellaie forlivesi, infatti, Lucia ed Evelina, a chiedere a un loro cugino, Vincenzo Papi, che insegnava fonderia nella scuola tecnica Comandini di Cesena, di forgiare stampini per realizzare in modo veloce e più immediato i fischietti di zucchero da vendere alle fiere, compresa quella cesenate.

A raccontare questa simpatica storia è Gabriele Papi, nipote di quel Vincenzo Papi là, giornalista e storico locale che ha scritto un piccolo libricino dal titolo "La vera storia del fischietto di San Giovanni e una postilla dalla parte delle streghe" edito nella collana Graphie, il Vicolo, divisione libri, Cesena giugno 2019.

Il libro verrà presentato venerdì sera, alle 18, al Vicolo insieme a molte altre attività organizzate dalla Galleria d'arte contemporanea di Contrada Chiaramonti che a capo ha la vulcanica Marisa Zattini.

Per tornare alla storia del fischietto (simboleggiante il galletto, animale che ricorda la tradizione contadina, e di colore rosso perché porta fortuna), quando Vincenzo Papi andò a fare lo stampo ebbe qualche problema col galletto perché era difficile disegnarlo e difficile che lo zucchero prendesse bene da tutte la parti. Così scelsero di fare un'oca,, una paperella, più compatta e più semplice da realizzare. Tra l'altro, visto che dovevano venderla anche a Cesena, era ideale perché a Cesena c'era la Valdoca. "Aveva ragione Oscar Wilde - afferma Gabriele Papi - la tradizione è un'invenzione ben riuscita".

Nel librettino, l'autore narra anche molte altre storie di Cesena, sfatando luoghi comuni e riportando aneddoti documentati. Luoghi comuni come quello delle streghe. "Abbiamo smesso di credere alle streghe - scrive ancora Papi citando Voltaire - quando abbiamo smesso di bruciarle. Questo per dire che le streghe sono un'invenzione del potere. Facevano comodo ed esistevano. Ma purtroppo ancor oggi c'è più di uno che crede ancora alle streghe come capro espiatorio". Ecco perché Papi, nella sua "operina" propone un "breviario per una sera quieta". Spunti veritieri per una controstoria della cosiddetta stregoneria".

Il Vicolo, come detto, organizza per venerdì sera la presentazione del libro di Gabriele Papi, mentre sabato 22 e domenica 23 propone la settima edizione, sempre riuscitissima, della "Milonga in vetrina", performance di tango argentino a cura dell'associazione Hotango. Un momento di spettacolo e cultura per appassionarsi e conoscere meglio uno dei balli più affascinanti del mondo. Sempre sabato 22 alle 18 verrà inaugurata la mostra Keramikos che riunisce il lavoro di otto artisti che rinnovano con le loro opere una tradizione antica qual è la ceramica: forme e racconti che vanno oltre il tempo. Chiude l'agenda degli appuntamenti del Vicolo, l'incontro con Francesco Gabellini e il suo libro esilarante "Il Pacifista" che si terrà lunedì 24 giugno alle 18

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