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Cronaca

Saldi estivi, bene i prodotti estivi. Commercianti prudenti

A un mese dall'avvio dei saldi estivi Confcommercio Emilia Romagna traccia un primo bilancio dell'andamento delle vendite. I prodotti più venduti nei saldi estivi sono t-shirt e bermuda

A un mese dall’avvio dei saldi estivi Confcommercio Emilia Romagna traccia un primo bilancio dell’andamento delle vendite attraverso Congiuntura Flash, collaudato strumento di indagine del centro studi Iscom Group, nato per misurare in tempo reale le performances delle imprese commerciali rispetto all’andamento dei principali fenomeni economici attraverso un panel qualificato di operatori. I prodotti più venduti nei saldi estivi sono t-shirt e bermuda.

Bene anche abitini freschi, sandali e gli articoli da spiaggia (costumi e teli). La voglia di estate che esprimono questi acquisti si è letteralmente "raggelata" nelle ultime due settimana per lasciare il posto a felpe, tute e giubbini. La spesa per i saldi si attesta poco al di sotto dei 100 euro, ma gli operatori emiliano romagnoli lamentano una, seppur, leggera diminuzione degli acquisti (vendite stabili pe ril 45% degli intervistati, in calo per il 43%).

Sull'andamento dei saldi estivi 2011 pesa soprattutto l’incertezza economica che grava sulla capacità di spesa delle famiglie. Si modificano i comportamenti dei consumatori e si inasprisce lo scenario competitivo. I clienti sono sempre più attenti ai prezzi anche durante i saldi. Sono calate le vendite dei prodotti di fasci alta e sono cresciute le vendite di quelli di marca ma di prezzo medio.

Il processo di acquisto si è molto professionalizzato, ed è basato su un’attenta valutazione qualità prezzo. Questo atteggiamento maturo del consumatore premia gli operatori seri che propongono una offerta di qualità anche durante i saldi. La crisi ha accelerato questo fenomeno, dato che le famiglie si sono trovate a dover razionalizzare gli acquisti per mantenere, ove possibile lo stesso stile di vita. Lo dimostra anche il fatto che il 7% degli operatori precisa che molti comprano solo lo stretto necessario e il 4% afferma che si compra solo durante i saldi.

Dall’indagine emerge una certa cautela da parte del mondo del commercio che, nonostante la fiducia riposta negli sconti, non trova nei saldi un reale recupero di una stagione un po’ sottotono. Per il 45% circa degli intervistati le vendite in saldo sono giudicate stabili rispetto allo scorso anno, sono aumentate per un 11%, mentre per il 43% circa sono diminuite.

Il dato del valore medio della spesa pro-capite per negozio si attesta sugli 85 euro, e risente del generale contenimento della spesa delle famiglie. Secondo l’indagine i 100 euro rappresentano la soglia massima di spesa per il 74% dei consumatori; il 23% arriva a spendere fino a 200 euro; mentre appena il 3% dei consumatori acquista per oltre 200 euro, a testimonianza della morigeratezza dei consumi che caratterizza questi ultimi mesi.

Per quanto riguarda l’area faentina del sondaggio in questione, viene rilevata una sostanziale “tenuta” dei saldi rispetto agli anni passati (mediamente l’andamento dei saldi è stato considerato “discreto”), con il rilevante dato che i clienti attendono il periodo dei saldi per gli acquisti più “importanti”.

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