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Cronaca

Sacro Cuore, la sentenza riconosce una serie di abusi edilizi

I lavori dovevano portare ad un ampliamento e ammodernamento del grande complesso, con la realizzazione di un parcheggio sotterraneo. Per alcune parti di esso, tra cui la rampa di accesso, è stato contestato l'uso di suolo pubblico

Al Sacro Cuore ci furono abusi edilizi: lo certifica la condanna di primo grado che è arrivata lunedì pomeriggio dal Tribunale di Forlì , dove si è concluso il lungo processo per una vicenda che, nella sua fase più nota, portò al sequestro del cantiere che si trova nel grande complesso di via Padre Vicinio da Sarsina. Le condanne a 13 mesi di arresti e 45.000 euro di multa sono giunte per la legale rappresentante della struttura, ma anche per i progettisti e l’azienda costruttrice.

I lavori dovevano portare ad un ampliamento e ammodernamento del grande complesso, con la realizzazione di un parcheggio sotterraneo. Per alcune parti di esso, tra cui la rampa di accesso, è stato contestato l’uso di suolo pubblico. Nel mirino anche una scala di sicurezza, che fu realizzata nel cortile della struttura senza il permesso del Comune (4 mesi di arresto e 31.000 euro di multa per l’artigiano che la pose in opera). Nel blocco delle accuse vi era anche l’invasione di  un suolo privato adiacente per realizzare delle strutture di rafforzamento delle opere edili nel sottosuolo.

Condanne molto lievi, invece, per tre dipendenti comunali che gestirono la complessa pratica edilizia.   Il collegio giudicante era presieduto dal giudice Giorgio Di Giorgio. Secondo la sentenza, infine, le opere realizzate su suolo pubblico dovranno essere demolite e dovrà essere ripristinato lo stato precedente. L’opera del valore di circa 10 milioni di euro, doveva portare maggiori servizi e spazi al complesso in cui si trovano scuole e diversi servizi di natura religiosa e di associazioni.

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