"Contratto pirata, turni massacranti e servizi ridotti agli ospiti": sit-in dei protesta di lavoratori della Rsa
I sindacati lamentano “la mancata risposta dell’azienda rispetto alle problematiche riguardanti turni massacranti ed una carenza di organico"
Continua lo stato di agitazione dei sindacati Fp Cgil, Cisl Fisascat, Uilfpl-Uil Tucs riguardante gli operatori socio-sanitari alla residenza Rsa “Il Castello” di Longiano. I sindacati lamentano “la mancata risposta dell’azienda rispetto alle problematiche sollevate in nome delle lavoratrici dalle organizzazioni sindacali, riguardanti turni massacranti ed una carenza di organico ormai divenuta endemica”.
Per i sindacalisti Antonio Sarpieri (Cgil), Michele Dall’Ara (Cisl), Marianna Niro (Uil) e Maurizio Milandri (Uil) questi problemi di organico “perdurando nel tempo mettono a rischio la tenuta dei servizi socio-assistenziali offerti all’utenza”. Ed ancora: “Come se non bastasse a livello nazionale le rappresentanze dei datori di lavoro hanno sottoscritto per l’ennesima volta un contratto “pirata” Anaste con organizzazioni sindacali inesistenti sul territorio a differenza di Fp Cgil, Fisascat Cisl, Uil Fpl, Uil Tucs, veramente rappresentative e presenti, confermando elementi peggiorativi sulla parte normativa (trattamento della malattia in primis) e, ciliegina sulla torta che suona come vera e propria beffa per i lavoratori, non adeguando ad oggi nemmeno gli aumenti previsti sulla parte economica, aumenti che non monetizzano di certo le tutele sempre più basse garantite ai lavoratori. Ancor più grave che questo avvenga dopo l’emergenza sanitaria che ha visto i lavoratori dare il massimo dell’impegno e ripagati ora in questi termini”.
Per questo i tre sindacati organizzano un presidio lunedì 3 aprile alle 10 davanti al Comune di Longiano; in Piazza Tre Martiri insieme ai lavoratori per rendere pubblica la voce delle lavoratrici anche alle istituzioni pubbliche “con la speranza che non continuino a legittimare una simile condotta riguardo ai servizi accreditati, comportante un danno a chi lavora ed alla qualità di servizi così delicati che hanno al centro la cura della persona”, concludono i sindacati.
