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Diocesi / Sarsina

Rontagnano ricorda il patrono San Biagio

In passato era la parrocchia più popolosa della Diocesi di Sarsina, oltre 1200 abitanti

Anche quest’anno è giunto il giorno speciale per Rontagnano, che ricorda il patrono San Biagio, domenica 20 febbraio. Le messe alle 10 e 15.30. "Alle 15.30 - spiega don Daniele Bosi - sarà suonato l’organo ottocentesco di fratelli Verrucchiesi, in cattivo stato di funzionamento. Rontagnano era la parrocchia più popolosa della Diocesi di Sarsina, oltre 1200 abitanti. Anche al visitatore più distratto appare evidente che il paese era un castello, costruito sul cucuzzolo",

Il sacerdote si addentra nella storia: "Troviamo menzione nel 1220, annoverato tra i beni della chiesa sarsinate. Dominato dai Malatesta prima, dal 1432 al 1631 appartenne ai duchi d’Urbino. Una torre del castello, nel XVII secolo, venne riadattata a campanile, che ospita 4 campane del 1957 dei De Poli di Vittorio Veneto. A Rontagnano, come in altre chiese della zona, c’è un mobile da sacrestia significativo, che ci rivela il clima del passato tra i sacerdoti: frequentazione quasi quotidiana per uffici, feste ecc., seppur di Diocesi diverse. Nel mobile vi sono 7 sportellini per biancheria da messa personale: per i preti Forestieri, Montegelli e cappellano, Serra e Tornano, Arciprete, Montepetra, Savignano e Perticara, Paderno. Un oggetto che ci parla di comunione, in linea con l’attuale Ristrutturazione. Nei giorni scorsi, sistemando, il parroco don Maurizio ha trovato alcuni scatoloni con antichi paramenti della chiesa, compresi un elegante parato in terza del ‘700 e una pianeta rosa del ‘700 già inventariati dal Corbara nel 1963. La cosa che stupisce è l’inspiegabile quantità di piviali: solo quelli bianchi sono 9".

"Da menzionare anche la grandiosa pala d’altare seicentesca sospeso nell’abside, restaurata nel 2003 da Giunchi di Cesena, con San Biagio, San Francesco e l’Assunzione - prosegue don Daniele -. Sulla croce di Monte Spellano, eretta nel 1951, e inaugurata dal Vescovo di Sarsina mons. Bianchieri il 20 aprile 1952, troviamo i nomi dei caduti di 7 parrocchie. Tra questi i 13 nomi dei caduti di Rontagnano: 5 di loro vennero uccisi dai bombardamenti: Fanini Cristoforo e la famiglia Pezzi: Adele, Livio e i 2 figli Filomena (5 anni) e Antonio (3 anni). Sopravvisse la sorellina in fasce, adottata poi da un medico di Bologna. I parrocchiani ricordano ancora le grida della moglie di Cristoforo che attraversa la piazza in cerca di aiuto. Ancora vivo il ricordo dell’ultimo parroco residente don Pino Graziani, nativo di Giaggiolo, che aveva educato la sua gente alla Carità, mettendo lui per primo tutto, e la piccola parrocchia ogni anno spediva cifre da capogiro. Nel pian terreno della canonica è ormai pronta la foresteria per gruppi grazie all’impegno di don Maurizio".

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