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Cronaca

Romeo Castellucci ritira il Leone d'oro alla carriera

Alla compositrice russa Sofija Gubajdulina e al regista Romeo Castellucci è stato attribuito il Leone d'oro alla carriera per i settori Musica e Teatro della Biennale di Venezia

Alla compositrice russa Sofija Gubajdulina e al regista Romeo Castellucci è stato attribuito il Leone d’oro alla carriera per i settori Musica e Teatro della Biennale di Venezia. Il riconoscimento ai due artisti è stato proposto dal direttore Ivan Fedele per la Musica e Àlex Rigola per il Teatro, e accolto dal Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta.

La cerimonia di consegna del Leone d’oro alla carriera per la Musica avrà luogo venerdì 4 ottobre (Teatro alle Tese, ore 20.00) nell’ambito del 57. Festival Internazionale di Musica Contemporanea (4-13 ottobre); quella per il Teatro venerdì 2 agosto (Sala delle Colonne di Ca’ Giustinian nell’ambito del 42. Festival Internazionale del Teatro (1 > 11 agosto 2013).

Il Direttore Àlex Rigola stila un incisivo elenco delle motivazioni del Leone d’oro a Romeo Castellucci: “Per la sua capacità di creare un nuovo linguaggio scenico in cui si mescolano il teatro, la musica e le arti plastiche. Per aver creato mondi in cui si arriva all'eccellenza della rappresentazione di stati onirici, che è forse la più bella affermazione che si può fare del fatto teatrale. Per aver fatto una rappresentazione scenica di una cosa impossibile da rappresentare come l'incubo. Per averci fatto dubitare, interrogandoci con scene apparentemente inoffensive, e poi farci scoprire che dietro ogni pelle di pecora c'è un lupo o cento lupi o mille. Per averci trasportato in mondi paralleli per poi riportarci indietro e rivedere i nostri stessi mondi e trovarli differenti. Per averci saputo elevare e rapire all'interno dei suoi racconti spesso dimenticando che eravamo seduti nella platea di un teatro. Per aver unito strettamente il suo nome alla parola Arte. Per aver fatto dell'Italia un riferimento internazionale attraverso la creazione e la rappresentazione delle sue opere alla fine del XX secolo e all'inizio del XXI. Per esser rimasto scenicamente vivo dopo tutti questi anni di lavoro, continuando con la stessa freschezza con cui ha iniziato 30 anni fa. E per essere stato una grande fonte di ispirazione per le generazioni successive a cui ha regalato un magma di nuovi linguaggi scenici”.

Più volte invitato con i suoi spettacoli al Festival del Teatro della Biennale di Venezia, Romeo Castellucci ne è stato anche direttore nel 2005, realizzando una edizione intitolata Pompei, il romanzo della cenere premiata con un Ubu del Teatro. Il Sindaco Lucchi e l’Assessore Baredi si congratulano con Castellucci: "Si tratta di un riconoscimento di grande prestigio – assegnato in passato ad artisti del calibro di Luca Ronconi e Ariane Mnouschkine – che oggi premia il regista cesenate “per la sua capacità di creare un nuovo linguaggio scenico in cui si mescolano il teatro, la musica e le arti plastiche” e “per essere stato una grande fonte di ispirazione per le generazioni successive a cui ha regalato un magma di nuovi linguaggi scenici”, come segnala la motivazione resa nota da Alex Rigola, direttore della sezione Teatro della Biennale".

"Ci inorgoglisce sapere che la ‘casa’ di questa straordinaria personalità del teatro italiano sia Cesena, dove ormai 30 anni fa è nata la Societas Raffaello Sanzio. Come tutti sappiamo, Castellucci è uno dei suoi fondatori e al suo interno ha sempre svolto un ruolo di protagonista creativo, imponendosi come regista originale e raffinatissimo, artefice di un teatro che si caratterizza per l’intelligente provocazione e uno stile puro ed essenziale - chiosano Lucchi e Baredi -. Questo suo impegno lo ha fatto diventare uno degli intellettuali del teatro di ricerca e contemporaneo  più rigorosi e amati dal pubblico italiano ed internazionale, portandolo a ricoprire anche ruoli di spicco, come quello di ‘artiste associé’ dalla Direzione artistica del Festival di Avignone (nel 2008) e di Direttore della sezione Teatro alla stessa Biennale".

Continuano il sindaco e l'assessore: "E nonostante il percorso artistico suo e della Societas si sviluppi ormai in tutto il mondo, Cesena ne è rimasto il punto di riferimento, la fucina dei loro spettacoli. Un legame da sempre molto forte, ma che si è ulteriormente rinsaldato negli ultimi anni, caratterizzati da una presenza maggiormente radicata nella città. Consapevole dell’arricchimento culturale che ne deriva per la città, il Comune di Cesena è felice di aver sostenuto nel tempo questa presenza, e ci auguriamo che la stessa sensibilità e lo stesso sostegno possano arrivare dagli altri enti preposti alla promozione teatrale. Il Leone d’oro alla carriera rappresenta un traguardo di grande rilievo ma, conoscendo Romeo Castellucci, la sua passione, la sua incessante spinta verso la ricerca di nuovi campi di riflessione ed espressione, siamo certi che sarà il punto di partenza per altre splendide sperimentazioni. Le attendiamo con impazienza".  

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