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"Il cambiamento climatico non aspetta, la Romagna ha bisogno di 20 milioni di metri cubi in più di acqua"

“Ridracoli è una garanzia per un sistema civile ed economico come il nostro, per esempio il turismo costiero”, spiega Bernabè. Ma lo sarà anche in futuro?

“Il sistema idrico romagnolo deve aumentare le capacità di accumulo per 20 milioni di metri cubi d'acqua”: è l'obiettivo che pone il presidente di Romagna Acque Tonino Bernabè per mettere al sicuro l'approvvigionamento idrico della Romagna rispetto ai cambiamenti climatici che stanno alterando gli andamenti della piovosità e che sembrano più veloci della burocrazia, dato che una nuova opera, anche gettando le basi progettuali ora, ha bisogno di una ventina di anni per essere realizzata. “Il cambiamento climatico non aspetta, bisogna mettersi una mano sulla coscienza”, commenta il presidente di Romagna Acque.

“Ridracoli è una garanzia per un sistema civile ed economico come il nostro, per esempio il turismo costiero”, spiega Bernabè. Ma lo sarà anche in futuro? “Dobbiamo aumentare la capacità del nostro sistema di essere resiliente – continua – e per esserlo dobbiamo aumentare le capacità di accumulo di 20 milioni di metricubi. In questo modo si possono affrontare con tranquillità anche eventuali urgenze, così come l'arrivo del Potabilizzatore di Ravenna, nel 2015, ha dato sollievo alle falde, con un beneficio per la subsidenza”.  

L'acqua del Rabbi fino a Ridracoli

Aumentare la capacità di stoccaggio di acqua per 20 milioni di metri cubi equivale, però, a un invaso  poco più piccolo di Ridracoli. Ma a Romagna Acque non si pensa ad un'unica grande opera,  ma all'insieme di più interventi. Il primo è il prolungamento della Galleria di gronda che attualmente porta l'acqua di Fiumicello nell'invaso di Ridracoli, che non si riempirebbe al massimo col solo apporto del suo bacino imbrifero.

“Si può allungare l'opera fino al Rabbi”, spiega Bernabè, così da convogliare più acqua nell'invaso di Ridracoli e da qui immetterlo nella rete. “E' un'opera per la quale si stima siano necessari 10-15 anni, l'area è vincolata come parco nazionale, ma serve un'azione coordinata di Ministero e Regione affinché, rispettando tutti i vincoli, prevalga l'interesse pubblico dell'opera”.

Tra le altre opere previste c'è un possibile invaso nella zona Campatello, nella valle del Tramazzo, per servire Modigliana e Tredozio, due comuni attualmente non interconnessi a Ridracoli. Possibile, come ulteriore intervento, anche l'allungamento del Cer fino a Rimini, per sfruttarne le acque al pari del Potabilizzatore di Ravenna. 

Le attuali fonti di acqua

L’utilizzo della risorsa di Ridracoli, di 52,3 milioni di metri cubi di acqua è stato inferiore al 2021 di 5,8 milioni. A inizio 2022 il livello di invaso della diga di Ridracoli era pari a 547,9 metri, ben al di sotto della quota di tracimazione: il che ha comportato nei primi mesi dell’anno una contrazione della produzione da Ridracoli. Tuttavia, il positivo andamento idrologico di fine aprile-inizio maggio ha determinato apporti alla diga in entità tali da stimare un prelievo annuale dall’invaso di Ridracoli pari all’anno idrologico medio.

Nel contempo, nell’ultima parte del 2022 si evidenza uno stato di carenza idrica presso l’invaso di Ridracoli che comporta un maggior utilizzo di risorse alternative (risorsa di falda e dal fiume Po). L’emanazione nel luglio scorso da parte della Regione Emilia-Romagna dello stato di “emergenza idrica Regionale”, causata anche dai bassi livelli idrici del fiume Po, ha portato in evidenza anche criticità di erogazione dell’Area Ravennate, alimentata in larga parte da tale risorsa (che nel periodo estivo non può essere completamente surrogata da risorse alternative).

In generale nel 2022 circa il 48% dell'acqua nei rubinetti dei romagnoli è arrivata dalla diga di Ridracoli, il 29% dal Po attraverso il Cer (il Canale emiliano-romagnolo) e il Potabilizzatore Nip2 e il 23% da altre fonti, tra cui i pozzi. Tuttavia la distribuzione sul territorio non è omogenea: la provincia di Forlì-Cesena ha avuto 25,3 milioni di mc da Ridracoli e 10,4 milioni dal Po. La provincia di Rimini 13,7 milioni da Ridracoli e 20,3 milioni dal Po, infine quella di Ravenna 12 milioni di mc da Ridracoli e 20,7 milioni da altre fonti tra cui i pozzi.

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