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Cronaca

"Rimini Summer Pride, il Comune di Cesena conceda il patrocinio. 'Carriere alias' per le persone trans"

"Abbiamo inoltre chiesto che il Comune si faccia promotore, a partire dalle scuole superiori ma anche nei luoghi di lavoro, dell'attivazione delle carriere alias per le persone trans"

Abbiamo inviato al Sindaco Lattuca, all’Assessore Verona e al consiglio comunale, una richiesta formale per concedere il patrocinio del Comune di Cesena al prossimo Rimini Summer Pride, il Pride della Romagna, che si terrà il 30 luglio. Abbiamo inoltre chiesto che il Comune si faccia promotore, a partire dalle scuole superiori ma anche nei luoghi di lavoro, dell'attivazione delle carriere alias per le persone trans, così come hanno già fatto l'Università di Bologna, il Liceo Artistico di Ravenna e Start Romagna (nome alias scritto sugli abbonamenti). La richiesta arriva dal movimento Fondamenta, Cambiamo Cesena dal basso.

Spiegano da Fondamenta: "Giugno è il mese del Pride, mese cioè in cui si ricordano i “moti di Stonewall” di New York, quando persone LGBT, in seguito a un decennio di discriminazioni e persecuzioni, si mobilitarono per il riconoscimento dei propri diritti. Col tempo, quei moti sono diventati delle manifestazioni mondiali contro tutte le discriminazioni, tant'è che si parla di “Pride” intesi come “marce della fierezza”, concetto opposto alla vergogna. Purtroppo, ancora oggi ci sono molti Paesi in cui l’omosessualità e la transessualità sono reati, puniti persino, in alcuni casi, con la morte; in Italia sono numerosissimi in Italia i casi di omotransfobia (dall’attacco verbale a violenze), e che avvengono in diversi contesti (famigliare, scolastico, lavorativo). Il Comune di Cesena ha recentemente aderito alla rete RE.A.DY. che riunisce diversi Enti Locali nella prevenzione e contrasto delle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e l'identità di genere".

"Per rendere ancora più concreta questa adesione - proseguono da Fondamenta -  abbiamo proposto che il Comune inviti alla redazione di regolamenti e per l'attivazione delle “carriere alias” nelle scuole e sui luoghi di lavoro (a partire dal Comune stesso). Le “carriere alias” prevedono la sostituzione del proprio nome anagrafico con un nome "di elezione" attraverso l’assegnazione di un'identità provvisoria che resta attiva per tutta la durata della carriera, o fino all’emissione della sentenza di cambio di genere. Abbiamo infine proposto una collaborazione con le associazioni che si occupano di questi temi e l'organizzazione di progetti di educazione sessuale, all'affettività e alle differenze nelle scuole di ogni ordine e grado. È di recente attualità il caso di Cloe Bianco, docente veneta in transizione che si è, purtroppo, suicidata e che, in particolare negli ultimi anni, ha dovuto subire diverse discriminazioni anche sul lavoro e anche da parte di esponenti delle istituzioni. Crediamo che queste proposte possano aiutare a rimuovere gli ostacoli “che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”, così come prevede l'Art. 3 della Costituzione, e a costruire una società più aperta e inclusiva".

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