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Cronaca

Riparte l'alleanza imprese-credito, proprio nel momento più nero delle banche cesenati

In un momento in cui i dati sembrano indicare un ritorno positivo all'alleanza tra banca e impresa a livello locale si apre, però, il momento più drammatico delle banche locali cesenati

L’INDAGINE – L’Indagine Banca-Impresa” si è  svolta nel periodo maggio/giugno 2016 e si basa sulle risposte ad un questionario a cui hanno risposto un centinaio di associati di Confartigianato e Rete Pmi, dei settori industriale, artigianale e dei servizi, eterogenee anche per dimensione di fatturato e numero di dipendenti. Segnali confortanti emergono anche dal livello di indebitamento delle aziende del panel, dove si è evidenziata la propensione a spostare l’esposizione dal breve al medio/lungo termine consolidando, di fatto, il debito presente in azienda: il 60% delle aziende risponde, infatti, che l’indebitamento a breve (a 18 mesi e meno) ammonta a meno di un quarto del debito totale. Ancora insufficiente risulta essere però la “patrimonializzazione” delle aziende, problema storicamente segnalato dalle banche e punto di debolezza delle imprese del nostro territorio, tanto che il 51% delle imprese contiene notevolmente il capitale proprio (gli utili) negli investimenti. Scarsi anche gli aumenti di capitale e il ricorso a forme di autofinanziamento.

Altro segnale positivo riguarda gli investimenti, durante l’anno in corso, in beni strumentali, in risposta ad una ripresa che seppur debole comunque apre qualche spiraglio di cauto ottimismo. Il 56% delle imprese intervistate ha chiesto nuovi finanziamenti nel corso dell'ultimo anno, di questi più della metà per fare investimenti espansivi. Da parte sua, la banca, nell'85% li ha concessi, sebbene il giudizio delle imprese clienti su costi e commissioni siano negativi. Di positivo c'è anche che nel dare i finanziamenti, le banche nell'85% dei casi non ha chiesto un aumento di garanzie. A fronte delle nuove linee di credito operative è risultato prevalente il ricorso a garanzie di tipo personale/reale affiancate alla possibilità, per chi poteva usufruirne, di accedere alla controgaranzia del Medio Credito Centrale, mentre sembra avere subito una flessione l’utilizzo degli strumenti di garanzia facenti capo al sistema dei Confidi.

RATING, QUESTO SCONOSCIUTO - Per ultimo di miglioramenti ce ne sono stati, risulta ancora presente la difficoltà di comunicare con gli Istituti di credito in modo trasparente ed esaustivo. Infatti, diverse aziende del panel ancora non hanno acquisito  una modalità diversa di comunicazione con le banche, finalizzata a trasmettere compiutamente il “progetto aziendale” di medio-lungo periodo. Un discorso a parte merita poi la conoscenza della Centrale Rischi di Bankitalia che è una sorta di “biglietto da visita” aziendale, cui si collega la conoscenza del “rating”, altra variabile strategica per l’assegnazione del profilo di rischio aziendale:  il 54% delle aziende ha risposto di non essere a conoscenza della propria posizione in Centrale Rischi e del restante 46% cui invece è noto,  ben il 58% non ne conosce l’utilizzo che ne può fare, in termini di miglioramento delle proprie performance creditizie.

Per promuoverne la conoscenza l’utilizzo,  Rete PMI Romagna e Confartigianato Cesena hanno reso disponibile,  per coloro che ne hanno fatto esplicita richiesta rispondendo all’indagine, la predisposizione di un “free check” della propria Centrale Rischi, alla quale potrà far seguito un’analisi puntuale e strategica delle misure da porre in essere per arrivare ad un miglioramento del proprio “rating”, vale a dire del proprio merito creditizio.

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