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Cronaca

Caos referendum anticasta, comuni divisi sui moduli da firmare

E intanto l'amministrazione di Cesena tira per le orecchie al comitato referendario "mai giunti i moduli richiesti, inviateceli!". In rete aumentano i dubbi sulla validità dell'organizzazione

La questione del referendum anticasta non è chiara. E non solo perchè non sono chiare le intenzioni del comitato promotore. Anche la Legge ci mette del suo lasciando spazio a diverse interpretazioni. Il Comune di Cesena ha detto che l'amministrazione non può scaricare dal sito i moduli per la petizione perchè la Legge 352 del 1970 non lo prevede. E allora perchè a Savignano il comune acconsente alle firme su moduli disponibili in rete?

Forse il bandolo della matassa va ricercato nel fatto che la Legge 352 del 1970 non prevede l'utilizzo di internet. Quando è stata pubblicata in gazzetta ufficiale la rete non esisteva. E, da quanto è dato sapere, non ci sono state modifiche alla Legge in tal senso. Quindi a Savignano è stato deciso di agire come a Savona, soddisfando le richieste dei cittadini e rispettando le indicazioni del comitato promotore. Cesena invece è sulla stessa posizione di altri comuni tra cui Genova: si possono firmare solo i modelli spediti dall'organizzazione.

Ma chi veramente potrebbe fugare ogni dubbio sulla validità dei documenti scaricati e sulle critiche che piovono da più parti sul referendum è proprio il comitato promotore. La redazione ha provato a contattarlo, ma dei due numeri pubblicati sul sito unione popolare.eu nessun dei due ha squillato libero. Il fisso sembra staccato mentre il cellulare spento.

Intanto, nel dubbio, il Comune di Cesena torna a mobilitarsi. "Essendo l’Amministrazione consapevole e preoccupata dei disagi che stanno subendo i cittadini, - si legge in una nota - per responsabilità comunque non imputabili al Comune stesso, ha incaricato il Dirigente dei Servizi Demografici Dott. Alessandro Francioni di contattare telefonicamente il Comitato referendario, al fine di chiarire definitivamente la vicenda".

"In quest’occasione il Comitato è stato sollecitato a inviare urgentemente altri moduli specificando come il Comune non possa autonomamente, e a proprie spese, stampare moduli per la raccolta delle firme, assumendosi una responsabilità che spetta esclusivamente al Comitato referendario, l’unico al corrente dello stato di avanzamento dell'iniziativa. Ricordiamo che le competenze del Comune sono quelle previste dalla legge e comprendono esclusivamente l’obbligo di vidimare i moduli presentati, autenticare le firme dei sottoscrittori e rilasciare la certificazione elettorale dei cittadini sottoscrittori. Ulteriori attività rappresenterebbero un’ingerenza nell'autonomia del Comitato e andrebbero a detrimento della doverosa "neutralità" che deve essere salvaguardata soprattutto in relazione alla parità di trattamento nei confronti di altrettante iniziative".

"Il Comitato - scrive l'amministrazione cesenate - ha assicurato telefonicamente che avrebbe provveduto ad inviare nuovi moduli (cosa che ha detto anche settimana scorsa dopo la telefonata della redazione, ndr). Restiamo pertanto in attesa di ricevere detti modelli. Inoltre, il Dott Francioni ha chiesto se il Comitato intendesse avallare formalmente via fax le iniziative di taluni cittadini che, stampando autonomamente i moduli sul sito web del Comitato, si sono poi presentati in Comune, senza alcuna delega dello stesso, per richiederne la vidimazione al fine di proseguire la raccolta delle firme. Su questo delicato aspetto, che può teoricamente inficiare la raccolta delle sottoscrizioni, il Comitato non ha fornito risposte al momento, ritenendo opportuno effettuare le debite verifiche giuridiche. Il Comune provvederà a rendere noto l’arrivo dell’apposita modulistica non appena la riceverà, così come promesso dal Comitato organizzatore".

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