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Cronaca

Rapina di preziosi e sparatoria in mezzo alla gente alla fiera: condannato e incarcerato

Per la giustizia penale è lui l'autore di una violenta rapina, in cui vennero esplosi diversi colpi di pistola in mezzo alla gente, alla fiera di Cesena

A distanza di poco più di un anno dall'arresto si aprono le porte del carcere per Massimo De Barre, per effetto di un'ordine di carcerazione dovuto ad una condanna a 2 anni e 8 mesi. Per la giustizia penale è lui l'autore di una violenta rapina, in cui vennero esplosi diversi colpi di pistola in mezzo alla gente, alla fiera di Cesena. Il 18 ottobre 2015, era una domenica sera, gli espositori a Pievesestina stavano smantellando i banchi e caricando la loro merce, al termine della Fiera dell'Antiquariato.

RAPINA E SCONTRO A FUOCO - Tra questi c'era una guardia giurata, incaricata da un espositore di ritirare un plico di preziosi del valore di circa 100mila euro. La guardia giurata si ritrovò forata la ruota della sua auto di servizio. Si insospettì e quindi spostò l'auto proprio all'ingresso della fiera, ben illuminato e con un via vai di persone, per iniziare il cambio. Una precauzione utile, ma che non impedì ad un bandito con il volto travisato di aggredirlo per arraffare i gioielli. La guardia giurata oppose resistenza e il plico si stracciò, con parte della refurtiva che cadde per terra. Tuttavia il grosso rimase nelle mani del bandito.

Non mancò uno scontro a fuoco. Nella fuga il malvivente esplose due colpi di pistola alla guardia giurata e questa rispose al fuoco puntando alle gomme dell'auto del fuggitivo, 11 colpi in rapida successione che si sono poi rivelati fondamentali per le successive indagini. Per fortuna in questa violenta rapina nessuno rimase ferito o ucciso, ma era evidente che si trattava di un colpo ben organizzato e pianificato. Il rapinatore scappò via con preziosi per un valore di circa 95mila euro, a tutta velocità su una “Giulietta scura”. 

Sparatoria e rapina alla Fiera: arrestato

L'ARRESTO – Sul posto hanno lavorato i carabinieri della Compagnia di Cesena e i militari specializzati del Nucleo Investigativo di Forlì, comandati dal capitano Amedeo Consales. E grazie ad un'attenta analisi dei dati si è arrivati ad arrestato un soggetto, Massimo De Barre, rom di origine Sinti, residente a Modena e già noto alle forze dell'ordine, anche per una rapina molto simile a quella di Cesena. Colpito da un ordine di custodia cautelare sottoscritto dal gip Monica Galassi e richiesto dai pm Federica Messina e Sara Posa per i rapina pluriaggravata, porto e detenzione di armi da sparo, spari in luogo pubblico, De Barre era stato arrestato nel maggio 2016. Mercoledì i carabinieri di Modena, per effetto della condanna a 2 anni e 8 mesi, sono andati a prenderlo e lo hanno condotto in carcere.

LE INDAGINI – I carabinieri iniziano le indagini sentendo i testimoni, ma complice l'oscurità della sera e la rapidità dell'azione in pochi forniscono informazioni davvero utili. Decisive, invece, si sono rivelate le immagini della videosorveglianza, in particolari quelle del casello di Cesena Nord. Queste immagini colgono un errore dei fuggitivi: sbagliano corsia di ingresso e affiancandosi alle auto in fila dell'ingresso con Telepass passano di prepotenza. L'ingresso irregolare (la “Giulietta” era senza telepass) viene “immortalato” dalle telecamere che fissano una targa bucherellata dai colpi di pistola ed evidentemente contraffatta.

GOMMA BUCATA – Ma il vero passaggio decisivo arriva grazie ad un secondo “inconveniente”: la guardia giurata, infatti, con i colpi di pistola è riuscita a forare uno pneumatico dei fuggitivi e questi con la ruota ormai visibilmente sgonfia sono costretti a fermarsi alla stazione di servizio “Bevano Est” dell'A14, in direzione nord. Inizia una girandola febbrile di telefonate verso la sorella di uno dei banditi e con un titolare di carro attrezzi, che interviene in autostrada per il recupero del mezzo. Anche questa una scena immortalata dalla telecamere di videosorveglianza. Dopo aver identificato la targa esatta del mezzo, anche la macchina è spuntata fuori: era stata riparata e venduta in Francia, tramite un rivenditore di Napoli. L'analisi scientifica ha permesso così di individuare le tracce della scarica di proiettili, nonostante le riparazioni. Con il sostegno di questi elementi investigativi è scattato l'ordine di arresto. Il presunto colpevole si trova ora in carcere a Modena, mentre è tuttora ricercato il complice, il soggetto che in questa vicenda ha fatto da autista.

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