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Cronaca

Rapina e soprusi in serie, il baby estorsore chiede il 'pizzo' al coetaneo 17enne: sottratti 3mila euro

Grave escalation di vessazioni, iniziati con una rapina in stazione, e conclusa per uno studente 16enne, con il collocamento in comunità

Una rapina, estorsioni in serie fino a chiedere un vero e proprio 'pizzo'. Una vicenda grave e delicata in città, ancora di più perchè vede come protagonisti due giovanissimi, un 16enne e un 17enne, entrambi studenti italiani. Una storia, ricostruita dagli uomini del commissariato di Polizia di Cesena, diretto da Giorgio Di Munno, che inizia circa 7 mesi fa, con un incontro casuale tra i due teenager, in stazione. Il 16enne rapina il 17enne del suo smartphone, e per la riconsegna pretende ed ottiene la somma di 100 euro.

Dopo la rapina condita da estorsione, come spesso avviene nel mondo giovanile, inizia una vera e propria escalation di soprusi. Il baby estorsore arriva a chiedere al coetaneo la somma di 3mila euro, che non è ovviamente nella disponibilità del giovane studente 17enne. Quest'ultimo decide di sottrarre dalla sua casa un bracciale d'oro della madre, con il taglieggiatore che si 'accontenta' del ricavato della vendita del gioiello: 300 euro.

Ma la vicenda, che sconfina ben oltre i limiti del semplice bullismo, non finisce qui, instaurando un clima di minacce: "Ti picchio, so dove abiti", il 16enne arriva a pretendere una sorta di 'pizzo' settimanale di 20 euro. In occasione del suo compleanno si fa consegnare dal malcapitato coetaneo 150 euro e poi altri 70. La goccia che fa traboccare il vaso è la richiesta di ben 5mila euro. E' qui che la vittima trova finalmente il coraggio di confidarsi con i genitori, che circa 2 settimane fa si presentano al commissariato di Polizia per denunciare tutto.

Le rapide indagini degli agenti riscontrano i gravissimi fatti, segnalati alla procura presso il tribunale dei minori di Bologna. Per il 16enne è scattato il collocamento in comunità (misura equivalente all'arresto per un minorenne).

La gravità della misura emessa dal tribunale testimonia la gravità del fatto, maturato in un contesto di disgregazione dei valori e di disagio giovanile. Questo nell'ambito di una famiglia quanto meno assente, visto che, informati dei fatti, i genitori del baby estorsore, sono letteralmente caduti dalle nuvole. Tra taglieggiamenti ed estorsioni varie il 16enne è arrivato a sottrarre al coetaneo, stimano le indagini, circa 3mila euro.

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