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Cronaca

Quoziente famiglia: il Comune al lavoro per migliorare il sistema tariffario per i servizi a domanda individuale

Lunedì mattina si è svolta una nuova riunione del Tavolo, nel corso della quale è stata resa nota la risposta dell’Inps ed è stato esaminato un nuovo documento inviato dall’Afi

"La verifica di compatibilità tecnica avviata dagli uffici comunali a seguito della prima riunione del tavolo, ha evidenziato fin da subito una particolare complessità del tema, in quanto con il Dpcm 153/2013 lo strumento isee ha assunto carattere di livello essenziale di assistenza e pertanto deve essere applicato in modo uniforme su tutto il territorio nazionale - aggiungono -. Anche le deroghe ammesse all’articolo 2 del Dpcm medesimo non chiariscono in merito alla possibilità di riconoscere la piena legittimità di forme di quoziente familiare che intervengano sull’applicazione dello strumento medesimo. In relazione a ciò, tenuto conto dell’interesse evidenziato da un voto unanime del Consiglio comunale, l’amministrazione ha richiesto all’Inps nazionale (istituzione deputata all’applicazione della normativa isee) un parere in merito alla legittimità per l’ente locale di erogare prestazioni sociali agevolate, utilizzando lo strumento isee in parte modificato rispetto a quanto indicato dal Dpcm 153/2013".

Lunedì, continuano Lucchi e Benedetti, l'amministrazione ha condiviso con il “Tavolo tecnico-politico Quoziente famiglia”, convocato dalla Presidenza del Consiglio comunale, la risposta al quesito posto, pervenuta da parte di Carmeliana Franzese, dirigente prestazioni di sostegno al reddito familiare, Isee e gestione convenzione isee con i Caf di Inps nazionale. Franzese ha ricordato che "l'articolo 2 prevede che l’Isee sia uno strumento di valutazione, secondo criteri unificati, della situazione economica dei soggetti che richiedono prestazioni sociali agevolate. In sostanza, la norma non consente di prescindere dall’Isee ai fini di detta valutazione e neppure autorizza ad effettuare un calcolo differente rispetto a criteri che, per esigenze di equità, devono essere applicati uniformemente sul territorio nazionale. Certamente, l’articolo 2 consente all’ente erogatore di individuare ulteriori criteri di selezione (ad esempio, la residenza nel Comune per un certo numero di anni), volti ad individuare specifiche platee di beneficiari. Detti criteri, tuttavia, non possono incidere sulla rilevanza dell’Isee quale unico strumento di valutazione della condizione economica del beneficiario della prestazione”.

Nella medesima riunione, il tavolo si è confrontato su un documento inviato nella serata di domenica dall’associazione nazionale Afi, i cui rappresentanti erano impossibilitati a partecipare lunedì. La nota chiarisce quanto già proposto più informalmente al tavolo dall’associazione sul “fattore famiglia” (afferibile anche all’esperienza di Castelnuovo del Garda), ovvero un progetto di integrazione dell’Isee, per una migliore distribuzione delle risorse, in base alla composizione della famiglia, con una specifica più tecnica sull’applicazione del medesimo e sulla composizione della scala di equivalenza proposta. "L’analisi scaturita dal tavolo tenutosi in mattinata ha stabilito che il contenuto della nota Afi potrebbe certamente rappresentare lo strumento utile al fine dell’assunzione di ulteriori misure a sostegno della famiglia, da parte dell’Amministrazione comunale di Cesena", affermano gli amministratori.

"Per questo, anche valutando il confronto aperto dal Comune con l’ente preposto e il parere già pervenuto, in considerazione della delicatezza del tema e degli atti amministrativi da assumere, al termine dei lavori, il presidente del Consiglio comunale, con la finalità di acquisire riscontro in merito alla piena legittimità del metodo, sgombrando il campo da ogni dubbio interpretativo, ha evidenziato  ad Afi l’opportunità di richiedere ad Inps parere formale circa la proposta inviataci domenica - concludono -. Si informano, infine, i consiglieri comunali che stamattina i componenti del “Tavolo tecnico-politico Quoziente famiglia” hanno riconfermato la volontà di perfezionare e migliorare il sistema tariffario in vigore a Cesena per i servizi a domanda individuale, riservandosi di richiedere ulteriori (ed auspicabilmente definitivi) approfondimenti sulla legittimità giuridica delle misure da assumere e proposte dall’associazione Afi, da parte degli enti preposti (ad iniziare dall’Inps). In attesa dei pareri richiesti, si anticipa la convocazione di una nuova riunione per il mese di gennaio, in cui auspichiamo di poter condividere strumenti operativi che siano legittimamente utili al raggiungimento degli obiettivi posti".

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