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Cronaca

Quindici anni fa la morte di Massarelli, una vita spesa per la cultura: il ricordo di Fabbri

"Michele Massarelli non dimenticava mai le date importanti. Nel mio piccolo, desidero fare altrettanto: non posso dimenticare il fatto che l'11 febbraio è il quindicesimo anniversario della morte di Michele Massarelli"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

Michele Massarelli non dimenticava mai le date importanti. Nel mio piccolo, desidero fare altrettanto: non posso dimenticare il fatto che l'11 febbraio è il quindicesimo anniversario della morte di Michele Massarelli, avvenuta appunto l’11 febbraio del 2002.
Michele ha condizionato la mia esistenza: mi ha trasmesso il fascino della passione civile per l'impegno sociale. Non mi pare poco.
Ho avuto l’immensa fortuna di conoscere e frequentare amichevolmente Michele Massarelli, un maestro generoso di libertà, un autentico intellettuale, un pensatore di grande vigore e originalità. Per come l’ho conosciuto e apprezzato, Michele non è stata persona da commemorare, parola che si riferisce alla memoria e alla mente, ma soprattutto da ricordare, parola che richiama il cuore.
Michele è stato per me un portatore di speranza, una figura prestigiosa della difesa del patrimonio storico-artistico e ambientale del nostro territorio, della cultura della pace, della nonviolenza, un esempio da seguire.
Michele non è stato certo un semplice studioso appassionato per la cultura del territorio romagnolo, per l’arte e la storia locale, sul quale si possono fare, tranquillamente, celebrazioni sotto forma di conferenze, ma soprattutto una complessa figura di instancabile educatore alla vita della comunità.
Michele Massarelli era laureato in Giurisprudenza e Filosofia, per tanti anni è stato docente di storia e filosofia nelle scuole superiori cesenati, è stato presidente e anima della sezione comprensoriale di Italia Nostra di Cesena dal 1977 al 1991, è stata una figura luminosa di anarchico anticonformista, promotore instancabile di tanti incontri culturali e politici sulla pace, i diritti, la tutela ambientale, la difesa della nostra Carta Costituzionale. Michele coltivava con fermezza il senso dell’indignazione nei confronti delle tante ingiustizie, e al tempo stesso invitava soprattutto i giovani alla partecipazione all’attività politica e sociale nella salvaguardia dei beni comuni. Amava esporsi personalmente con coraggio alle controversie culturali e ai conflitti ideali.
In un periodo difficile come il nostro dove l'etica pare smarrita, Il modo migliore per ricordare la coscienza critica di Michele, nella nostra vita di ogni giorno, è quello di agire con analoga passione morale e civile, per diventare cittadini attivi, con la schiena dritta, mai servi del potere, per migliorare un poco il nostro pianeta, per migliorare un poco il nostro territorio e paesaggio devastato dalla cementificazione, e soprattutto per migliorare le condizioni degli ultimi, restituendo dignità e parola a tutti

Davide Fabbri

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