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Cronaca

Profughi, il comitato di Borello all'attacco: "Non trasformateci in un ghetto"

"Non accettiamo lezioni da nessuno in materia d'accoglienza e di integrazione. Lo dimostrano alcune associazioni del paese che da anni organizzano iniziative proprio per aiutare l'integrazione"

“I residenti di Borello hanno l’impressione che l’amministrazione comunale, invece di riconoscere che Borello ha dato già prova, negli anni, di capacità d’accoglienza e sforzi di integrazione, come provato dai numeri (percentuale di stranieri residenti al 17% contro una media comunale di 9,4%  e con molti quartieri al di sotto del 7%), abbia l’obiettivo di aggravare ulteriormente una situazione già critica, calpestando la volontà di centinaia di cittadini che hanno firmato l’appello, evitando di affrontare il problema”: è la critica che muove il Comitato “Futuro Borello”, per bocca del portavoce Fabio Biguzzi.

Il comitato, che alcuni giorni fa ha animato una manifestazione con tanto di striscioni, andata in onda su Rete 4 in diretta, respinge l'etichetta di 'razzisti', affibbiata dai contrari a questa presa di posizione della frazione in cui vi è in essere un progetto di aprire una struttura per l'accoglienza di ulteriori 25 richiedenti asilo. Scrive Borello: “Il nostro è un comitato civico, trasversale, che ha come unico fine, quello di bloccare l’apertura di un Centro di Accoglienza a  Borello. La legittima protesta di centinaia di residenti di Borello è stata accostata strumentalmente a forze politiche. La protesta del Comitato è sorta spontanea mesi fa, inascoltata dall’amministrazione comunale, ed  anche durante la diretta TV dell’altra sera non sono stati mostrati simboli o bandiere che richiamassero qualche forza politica”.

Poi nel merito: “ Evidenziamo ancora una volta che il Comitato Futuro Borello non è contro l’accoglienza, nè contro le Associazioni che svolgono al meglio la loro funzione. Semplicemente l’apertura di un centro di accoglienza a Borello è in contrasto con alcuni dei principi della “Carta della buona accoglienza delle persone migranti” alla quale tutte le parti interessate dovrebbero attenersi, Sindacati compresi, a cui ricordiamo il fenomeno del caporalato che coinvolge stranieri e che ha portato ad arresti a Borello nei mesi scorsi, che comunque non hanno debellato questa piaga.  Assecondare gli interessi di singoli privati e associazioni, senza dare ascolto a tanti residenti e elettori appare davvero  una mossa autolesionista, sia dal punto amministrativo che politico, che induce a pensare che ci siano piani ed interessi più grandi, che purtroppo non conosciamo In poche parole non ci fidiamo di chi ci ha preso in giro fino ad oggi, senza mai presentarsi e metterci la faccia. Non vogliamo che il nostro paese si trasformi in un ghetto”. 

“Ma soprattutto non accettiamo lezioni da nessuno in materia d’accoglienza e di integrazione. Molti nostri sostenitori di origine straniera lo dimostrano, come lo dimostrano alcune associazioni del paese che da anni organizzano iniziative proprio per aiutare l’integrazione. La carità e la misericordia non sono in discussione, ma non hanno alcuna relazione con la nostra protesta e con la ricerca di una situazione di normale e pacifica convivenza in un quartiere che vuole vivere nella legalità, nella sicurezza, sapendo chi è il proprio vicino di casa, cosa fa per vivere, un quartiere che vuole mantenere le proprie abitudini di vita e che non subisce soprusi da chi non ha alcun interesse, né obbligo a seguire leggi e regole. E non c’è dubbio, infine, che certo buonismo cieco, che permea tante persone certamente ben intenzionate, non aiuta l’integrazione e la tolleranza, ma semmai, ottiene l’effetto contrario”.   
 

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